Videolezione: Valutazione economica della Agricoltura di Precisione

Videolezione: Valutazione economica della Agricoltura di Precisione

Grazie a uno studio comparativo condotto dalla sezione economica del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università degli Studi di Perugia su aziende maidicole situate in pianura padana con estensione tra i 50 e i 70 ettari, si è tentato definire in maniera teorica quali sono gli effetti dell’agricoltura di precisione sui costi e sui ricavi aziendali.

Lo studio ha tenuto conto di:

3 livelli di precisione

Nel caso dei seminativi, gestire in maniera “precisa” può voler dire diverse cose, infatti l’AdP viene classificata su almeno tre livelli di utilizzazione:

  • un livello base che riguarda l’utilizzo di sistemi di guida assistita e automatica;
  • un livello intermedio che comprende la distribuzione a dose variabile e la mappatura delle produzioni;
  • un livello avanzato che consente di gestire il rateo variabile in maniera esperta aggiungendo alle informazioni derivanti dalle mappe di produzione altre informazioni quali mappature dei suoli, dati metereologici rilevati, dati di umidità del terreno rilevati, stato nutrizionale della coltura rilevato ecc.

4 aziende al confronto

Per avere un riscontro pratico di quanto teorizzato è stata condotta un’indagine diretta dei costi e dei ricavi di quattro aziende agricole innovative del Nord Italia che per comodità chiameremo azienda A, azienda B, azienda C e azienda D.

  • Azienda A: nessun livello di precisione (è stata analizzata per avere un riferimento con l’agricoltura convenzionale);
  • Azienda B: livello di precisione base associato all’agricoltura conservativa;
  • Azienda C: livello di precisione intermedio;
  • Azienda D: livello di precisione avanzato.

Per stabilire se il passaggio dall’agricoltura convenzionale all’agricoltura di precisione, nel settore dei seminativi, é economicamente vantaggioso sono state effettuate delle simulazioni.

Simulando il passaggio da parte dell’azienda A (agricoltura convenzionale) a un livello di precisione Intermedio (Modello Azienda C) tale azienda ridurrebbe i costi per la coltivazione del mais di 61,27€/ha aumentando il suo utile del 20%.

Simulandone invece il passaggio ad un livello di precisione base associato allo strip-till (Modello Azienda B) essa ridurrebbe i costi per la coltivazione del mais di 77,65€/ha aumentando il suo utile del 21%.

Lo studio è stato presentato nel dettaglio dal sottoscritto il 06/06/2020 nell’ambito del Progetto “BioAgroPro” (Corso Professionalizzante di Agricoltura 4.0). La videolezione è accessibile a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=L1uCTEx-KOU&feature=youtu.be

mais

Redazione Fidaf

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *