Venerdì Culturale 30.09.2022 “Siccità e gestione delle risorse idriche” (In co-organizzazione con l’Ordine dei Geologi del Lazio) – Diapositive

Venerdì Culturale 30.09.2022 “Siccità e gestione delle risorse idriche” (In co-organizzazione con l’Ordine dei Geologi del Lazio) – Diapositive

Relatori: Massimiliano Fazzini (Università di Camerino) e Elena Bresci (Università di Firenze)

Introduce e modera Eugenio Di Loreto – SIGEA

LOCANDINA

DIAPOSITIVE


Crisi climatica vera o presunta? I risultati delle analisi delle serie storiche più attendibili

Secondo la WMO, per definire correttamente, in maniera quantitativa il clima di una località, occorre analizzare una serie storica di dati omogenea e continua estesa nel tempo per almeno 30 anni. Attualmente il trentennio di riferimento è il 1991-2020. Fermo restando che i cambiamenti climatici ci sono sempre stati, il riscaldamento climatico a cui assistiamo da circa 150 anni ed in particolare dalla metà degli anni ’80 del XX secolo, è statisticamente anomalo e quasi sicuramente “innescato” dall’attività antropogenica. L’effetto serra antropico si aggiunge all’effetto serra naturale. Con la rivoluzione industriale l’uomo ha rapidamente introdotto in atmosfera milioni di tonnellate di anidride carbonica e altri gas serra portando la quantità di CO2 presente in atmosfera al doppio rispetto ai minimi degli ultimi 700 mila anni. È probabile che tale fenomeno si evidenzi oltre che nel forcing termico, soprattutto con l’estremizzazione dei fenomeni meteorologici: maggiore frequenza di nubifragi, picchi ed ondate di calore, grandinate, tornado, sino a lunghi periodi senza precipitazioni e a fasi di siccità estese nel tempo, come per esempio nel 2022 in corso. Numeri alla mano, in Italia le temperature sono aumentate in tutte le stagioni. Quanto alle precipitazioni, il segnale medio annuale continua ad essere poco evidente. Aumenta infine la frequenza delle mareggiate. I numeri della crisi climatica sono quindi evidenti e fonte di preoccupazione. Occorre adottare in tempi brevi una politica di adattamento per tentare di contenere se non annullare il rischio meteoclimatico associato a tale inasprimento delle fenomenologie, in un territorio che per altre varie motivazioni sta divenendo sempre più fragile e meno resiliente.

Massimiliano Fazzini

Laureato in Scienze Geologiche, presso l’Università di Camerino (MC). Iscritto all’Ordine dei Geologi. Dottorato di ricerca in Geologia applicata, Idrogeologia e Geomorfologia presso l’Università di Perugia. Ha svolto attività di docenza presso l’Università di Chieti – Pescara; di Camerino; di Ferrara; l’Università Paris Sorbonne – Denis Diderot; e le Università di Roma Tre, di Siena, in numerosi master di primo e secondo livello e per scuole estive. Svolge attività di ricerca anche all’estero (Paris, Grenoble, Liege), coordinando gruppi di lavoro in progetti europei (LIFE, HORIZON 2020). Coordinatore gruppo di studio sul rischio climatico della SIGEA e del gruppo di studio sul cambiamento climatico per REMTECH Europe. È Certificatore nazionale DEKRA. Membro dell’AIC (Association Internationale de Climatologie).  Specializzato in meteorologia sportiva. Dal 2011 al 2016 Supervisore scientifico nazionale del Corpo forestale dello Stato – Servizio Meteomont. Dal 2009 al 2013 consulente dell’ARPC (Agenzia regionale protezione civile) del Molise. Autore dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (Ancona, Fermo, Senigallia). Coautore di 3 libri, di tre carte geomorfologiche e di circa 150 pubblicazioni scientifiche.

La gestione della risorsa idrica in condizione di scarsità: strategie per la raccolta e la conservazione dell’acqua

Il cambiamento climatico sta aumentando la possibilità di siccità prolungate in Europa, e le aree interessate vedranno una variazione delle caratteristiche delle precipitazioni, che avranno un impatto negativo sull’agricoltura. Si rende necessario quindi promuovere l’utilizzo di strategie di adattamento alla siccità al fine di limitare i danni provenienti da una diminuzione di disponibilità di risorsa idrica. Saranno presentati interventi di raccolta e conservazione di acqua piovana e strumenti per la formazione continua con l’uso di casi di studio.

Elena Bresci

Laureata in Ingegneria Civile, sezione Idraulica all’Università di Firenze (UNIFI), è Professore Associato all’Università di Firenze, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI). È la coordinatrice del Water Harvesting Lab presso UNIFI (https://www.dagri.unifi.it/vp-261-wh-lab.html). I suoi principali interessi scientifici sono nel settore della gestione e conservazione della risorsa idrica, alle misure di conservazione e adattamento con particolare riferimento a condizione di scarsità idrica in una visione di cambiamento climatico, gli interventi di raccolta dell’acqua piovana e i relativi servizi ecosistemici. È autrice di oltre 70 articoli e contributi scientifici a convegni nazionali e internazionali.

Redazione Fidaf

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