Un’ape tappezziera
Sulle pendici meridionali dell’Etna, a quota 900 mt s.l.m., durante lo scorso mese di luglio, una femmina dell’ape solitaria Megachile centuncularis, intenta alla raccolta di polline da piante di girasole ornamentale (Fig.1), ha costruito il nido nello spazio esistente fra la struttura metallica e la tela del piano di seduta di un dondolo poco distante. La rimozione delle 5 celle (Fig.2), rinvenute entro il nido, ha consentito di accertare che il loro involucro era formato da porzioni di foglie e di petali di girasole. Il fondo delle celle era stato ottenuto piegando un lembo dei pezzi allungati dell’involucro e incastrando fra essi qualche pezzo larghetto e sub rotondo di circa 5 mm di diametro; le celle esaminate risultavano costituite in media da 20 frammenti di foglie e petali. Nella cella più vicina all’ingresso era presente un uovo dell’ape, mentre in quella distale erano presenti 5 larve di un dittero entomofago.
Il nostro apoideo afferisce alla famiglia Megachilidae, i cui componenti, noti come api tappezziere e muratrici, costruiscono i loro nidi in cavità di fortuna: nel sottosuolo, nelle anfrattuosità delle rocce, nelle canne e nei fusti cavi, nonché nelle conchiglie. Nota anche come ape taglia-foglie, M. centuncularis, ha dimensioni di 10-13 mm, di colore nerastro, con il corpo ricoperto di peli grigiastri con sfumature rossastre; la femmina utilizza le robuste mandibole per tagliare, e asportare, porzioni di foglie e petali che impiega per costruire le cellette nelle quali ovidepone e dove le larve completano lo sviluppo alimentandosi del miele e del polline immagazzinate dalla madre…