Una storia d’amore: l’arte di dipingere il giardino moderno
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“Se sono diventato pittore lo devo ai fiori” Claude Monet
Da Monet a Matisse. L’arte di dipingere il giardino moderno racconta a tutti gli effetti una storia d’amore. Racconta la passione che lega alcuni dei più grandi artisti moderni – Monet, Matisse, Bonnard, Renoir, Kandinskij, Pissarro, Sorolla, Nolde, Libermann – ai loro giardini prediletti.
La Royal Academy of Arts di Londra ha allestito una mostra innovativa e coinvolgente per raccontare l’evoluzione del tema del giardino nell’arte moderna, dalle bellissime e colorate visioni degli Impressionisti fino alle sperimentazioni più audaci, oniriche e simboliche dei movimenti d’avanguardia. Ed è proprio Monet, forse il più noto ed importante pittore di giardini nella storia dell’arte, il punto di partenza della mostra: appassionato ed esperto orticoltore, Monet coltivò ed allestì numerosi giardini in ciascuna delle sue residenze, da Sainte-Adresse a Giverny, dove si spense 90 anni fa. Si svegliava all’alba Monet. Dipingeva sotto il sole cocente e sotto la pioggia battente per studiare tutte le infinite sfumature della luce. Intorno alla sua casa rosa a Giverny aveva creato un giardino con uno stagno e un ponte giapponese, che ancor oggi accoglie migliaia di visitatori con le sue tinte e i suoi avvolgenti profumi. Dalle passeggiate sulle colline intorno alla proprietà, Monet tornava con semi di fiori selvatici per aiole. Papaveri di campo, primule, violette, margherite, fiordalisi e digitali erano l’anima del suo giardino. Oltre alle ninfee di Monet a Giverny, conosceremo il giardino di Bonnard a Vernonnet, in Normandia, o quello di Kandinskij a Murnau, in Alta Baviera, luogo di incontro di musicisti e artisti provenienti da tutto il mondo. Un accesso privilegiato alle opere che questi magnifici giardini hanno ispirato e che sono state raccolte nella mostra londinese per narrare il ritorno alla natura che caratterizzò il periodo a cavallo tra Otto e Novecento: la ricerca di un’oasi di pace, in fuga dal rumore e dal caos della vita moderna. Uno scenario straordinario che svela il rapporto tra l’arte e i giardini, tema di enorme modernità anche nel 21° secolo.
Fonte: nexodigital.it