Una foresta di opportunita’?
Secondo la metafora di gusto rodariano, i punti interrogativi assomigliano a mongolfiere (e portano su), i punti esclamativi a zavorre (e portano giù). Sui boschi in generale e su quelli italiani in particolare conviene abbracciare con lo sguardo un panorama ampio come si può godere appunto da un viaggio in mongolfiera: così – al momento di decidere dove atterrare – si sa cosa si sceglie nella vasta gamma delle alternative.
Un recente seminario organizzato dalle Associazioni Universitarie Studenti Forestali e SISEF (Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestalesi) è stato dedicato all’esplorazione delle opportunità connesse con i boschi, con la loro gestione, con la loro valorizzazione. In ballo c’è il futuro degli studenti in materia, oltre che dei boschi stessi. Nella molta elaborazione necessaria e praticata durante il seminario, i Relatori hanno suggerito alcune piste che è il caso di segnalare: “abilitazione” degli studenti attuali futuri tecnici forestali a diventare anche nativi digitali; messa in rete di competenze e valori nellagovernance territoriale; apertura alla multidisciplinarietà professionale e alla internazionalizzazione delle istanze, delle attività e dei contatti.
Queste stimolanti indicazioni nascono in coerenza con le analisi sullo stato dell’arte (in merito alle opportunità finora a regime), da cui risulterebbe per gli operatori del settore una rassegnata soggezione all’opinione pubblica, che li confina nella marginalità, come anche una latitanza rispetto alla definizione delle politiche ambientali, su cui prendono la parola molte competenze e professionalità ma non “i forestali”…