Un passo avanti nella democratizzazione dei processi decisionali della UE: si rafforza la valenza dell’ICE
La Corte di Giustizia Europea ha assunto oggi un’importante decisione a favore della partecipazione di cittadini alle scelte dell’UE annullando la decisione della Commissione di rifiutare la registrazione di una ICE denominata “Stop TTIP” volta ad arrestare il procedimento di sottoscrizione di un Trattato Internazionale tra Europa e USA per un’ulteriore liberalizzazione del Commercio.
Sul piano delle procedure viene data sostanza allo strumento ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) una sorta di potere di proposta di legge di iniziativa popolare a livello europeo di grande rilievo all’interno degli insufficienti canali di partecipazione dei cittadini europei ai momenti più incisivi bella costruzione e gestione dell’integrazione europea. Per i burocrati della Commissione è una sonora smentita.
Sul Piano del merito non ripeto qui (vedi per esempio alcuni post su impatto ambientale, e su processi decisionali) le mie riserve su trattati come il TTIP che sotto l’etichetta dell’apertura dei mercati in realtà riducono le garanzie per lavoratori e consumatori su ambiente, salute, protezione sociale nella produzione di merci destinate al commercio internazionale e arrivano perfino a dare alle grandi aziende internazionali il diritto di citare per difendere i propri interessi Stati membri dell’UE davanti ad Arbitri internazionali che rispondendo solo (e neanche tanto) alle burocrazie che li nominano possono sanzionare Stati sovrani (vale ancora questo termine?). Ricordiamo che l’iter del TTIP per ora è sospeso e che lo stesso Trump è prudente sul TTIP, mentre ha cancellato il TPP (parallelo accordo tra USA e potenze economiche della sponda orientale del Pacifico). E’ invece prossimo alla conclusione l’iter di approvazione del CETA (Trattato analogo a TTIP, ma tra Canada e UE); non si esclude però che la decisione odierna sull’ICE rimetta il tema in discussione
Ma oggi pensiamo al risultato acquisito e magari riflettiamo sul rafforzamento e sull’ampliamento anche nel nostro ordinamento costituzionale di spazi di partecipazione democratica come il disegno di legge di iniziativa popolare e il referendum .