The Italian forest research based on the results of the VQR 2011-2014

The Italian forest research based on the results of the VQR 2011-2014

Abstract
Starting from the recent issue of the national research evaluation program 2011-2014, the paper discusses results and rankings for the forest sector, both for research institutes and universities in Italy. Having a general look to the different research groups operating in the country, and referring to the institutional situation, rapidly evolving for forests, forestry and wood chains, the most important challenges and aims of the future research topics to be discussed and carried forward are presented.

Nello scorso febbraio sono stati presentati e diffusi con ampio risalto, gli esiti relativi alla Valutazione della Qualità della Ricerca elaborati da ANVUR, sui dati raccolti nello scorso anno e relativi al quinquennio 2011-2014.

Nonostante le polemiche che come sempre accompagnano questi importanti momenti, i dubbi sul senso e soprattutto il costo di fare una valutazione massiva delle Università e degli Enti, i metodi impiegati e i tecnicismi quantomeno complessi, e a dispetto delle difficoltà incontrate per la mancata sottomissione da parte di molti docenti, in coincidenza con la protesta legata alla mancata concessione degli scatti di anzianità, è possibile trarre un primo bilancio anche per il nostro settore forestale. Ciò è particolarmente importante in un momento nel quale i ricercatori forestali tutti vedono crescere la consapevolezza dell’importanza di raccontare i risultati del proprio lavoro alla società civile e agli operatori delle filiere legate al legno e alla foresta. È stato significativo inoltre che, per la prima volta, assieme agli Atenei, anche altri Enti di Ricerca, pubblici e non, si siano sottoposti volontariamente alla valutazione.

Siamo concordi con l’importanza e la correttezza ideale ed etica che le istituzioni tutte possano essere valutate negli esiti della loro missione civile per il bene del paese, e non vogliamo qui entrare nei dettagli dei meccanismi di valutazione e dei loro limiti. Molti, anche detestabili, accumuli di parole e scritti sono stati e vengono usati per questo, analizzando i problemi legati al numero dei prodotti sottomessi e valutati e agli obiettivi primari cui la valutazione sia destinata, invero a volte diversamente esplicitati e spesso presentati in modo contraddittorio. Deve la VQR essere un aiuto per il miglioramento delle strutture di ricerca o solo fornire al ministero un quadro aggiornato dei punti di forza e di debolezza di ogni struttura per premiare l’eccellenza, o ancora stanare eventuali sacche di inattività o servire essenzialmente per la ripartizione dei finanziamenti? Il punto è delicato, poiché il futuro dovrebbe vedere un prossimo momento di forte cambiamento nelle politiche della ricerca, legato all’annunciata distribuzione delle risorse legata all’individuazione di un numero limitato a livello nazionale di “dipartimenti di eccellenza”. Su questi si farà leva per far confluire le risorse finanziarie, e vedrà dunque queste strutture in posizione di privilegio anche per l’accesso agli altri strumenti di programmazione e sostegno alla ricerca previsti dal PNR, dai dottorati innovativi e industriali, dalle infrastrutture di ricerca della strategia nazionale dei progetti tematici FESR, i cluster tecnologici, le tecnologie abilitanti e quant’altro di fantasiosamente connesso soprattutto alla sola ricerca applicata vedrà la luce…

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Falconieri Gardens Frascati - John Singer Sargent
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Redazione Fidaf

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