Sugli OGM prove di dialogo?
Il Ministro Martina su l’Espresso prende posizione sulla polemica relativa alla coltivazione degli OGM aperta da due articoli contrapposti di Petrini e Cattaneo su La Repubblica e proseguita con un caustico articolo di Riva in difesa degli OGM. Mi ero permesso di raccomandare, nel commentare in un post su Linkedin le loro argomentazioni, che sul tema si eviti il muro contro muro e si tengano i fatti separati dall’opinione. Al Ministro Martina non può essere contestato il contrario, quanto all’approccio.
Vediamo nel merito come il Ministro prende posizione sui punti da me indicati per schematizzare la materia del contendere (ne escludo uno perché non si può imputare al Ministro italiano l’atteggiamento pilatesco dell’UE):
il Ministro promette una cauta apertura verso il superamento della proibizione a sperimentare gli OGM nelle strutture pubbliche di ricerca focalizzando l’attenzione su “genome editing” e “approccio cisgenico”; bene, soprattutto se si include la sperimentazione in campo, ma di questa apertura si parla da tempo e non succede nulla di definito; soprattutto perché non allinearci semplicemente a quel che avviene nei laboratori degli altri Paesi confrontabili con il nostro?
quanto alla ridicola contraddizione farisaica italiana (in Italia si consumano massicciamente mangimi OGM ma non si producono) e alla mancata informazione ai consumatori (etichette reticenti al riguardo) il Ministro ammette che c’è “un fronte aperto da risolvere”, ma si limita a immaginare una per ora fantomatica filiera italiana OGM-free per mais e soia.
Possiamo sperare che un dialogo si sia aperto e che possa procedere tempestivamente con un adeguato coinvolgimento anche del mondo scientifico.