Slow Food. Cattivo, sporco e sbagliato
Petrini aggiorna il suo manifesto, “Buono, pulito e giusto”. Qualche refuso in meno, una spolverata di elogio dei migranti, ma restano le solite bufale su Ogm e “agroindustria”. Altrimenti il castello chic crolla.
Forse non tutti lo sanno, ma Slow Food, proprio come il Futurismo, è nata attorno a un manifesto. Tra l’altro i due manifesti si assomigliano molto, benché a segno invertito: mentre il primo inneggiava alla velocità alla modernità all’industria, il secondo esalta la lentezza, le tradizioni e la ruralità.
Certo però che, per essere nata come un’avanguardia, sia pure attenta alla concretezza, SlowFood ne ha fatta di strada; come nota orgoglioso il suo patron, Carlo Petrini, nel rieditare (dopo 11 anni) “Buono, pulito e giusto”…