Sintonia tra l’articolo di Dacia Maraini e l’impegno della FIDAF

Sintonia tra l’articolo di Dacia Maraini e l’impegno della FIDAF

Il Corriere della Sera ha pubblicato, di recente, un articolo di Dacia Maraini dedicato al terremoto sui Monti d’Abruzzo, che ha provocato numerose vittime ed estese distruzioni, ad Amatrice e nei paesi limitrofi.

Nel rievocare l’avvenimento, Dacia Maraini richiama l’attenzione dell’opinione pubblica sul fatto che “sembra incredibile, come una terra che conosce da secoli l’orrore della devastazione, della morte per asfissia, non riesca a darsi delle regole per la costruzione delle sue città”

La sua esperienza in Giappone, dove ha vissuto per lunghi anni, la porta  a mettere a confronto, l’atteggiamento del Governo e delle popolazioni nipponiche, che sono frequentemente esposte ad eventi  sismici di insolita violenza, con quello dell’Italia, dove prevale il generoso intervento per assistere gli abitanti, con i contributi e grazie all’abnegazione dei Vigili del Fuoco, delle Forze dell’Ordine, della Protezione civile, dei volontari, ma che non è in grado di  affrontare un sistema di prevenzione e di difesa, che può venire realizzato soltanto con  un impegno nazionale, costante, nel lungo periodo.

Si tratta di un problema molto complesso e di difficile soluzione, poiché il territorio dell’Italia è costituito per il 41,6% da colline, per il 35,2 % da montagne e solo per il 23,2% da pianure e questo significa che i terremoti manifestano i loro effetti devastanti in aree esposte al dissesto idrogeologico.

Dacia Maraini non esita ad invitare i responsabili politici a trasformare la disperazione in forza propulsiva, per la sistemazione e la ricostruzione delle aree appenniniche abbandonate dalle popolazioni facendo ricorso alla forza lavoro, a basso costo, disponibile nei centri d’accoglienza dei migranti, che raggiungono, ogni giorno il nostro Paese.

Questa proposta va nella stessa direzione dell’opportunità, segnalata da tempo dalla FIDAF (Federazione Italiana Dottori in Scienze Agrarie e Forestali) per la realizzazione dei villaggi forestali, analogamente a quanto adottato in vari Paesi del Mediterraneo, come la Francia ed Israele, che hanno dovuto affrontare la collocazione di ondate migratorie di grandi proporzioni e la loro integrazione.

Articolo di Dacia Maraini

Articolo di Ervedo Giordano

Pathway in Monet's Garden at Giverny - Claude Monet - 1900
Pathway in Monet’s Garden at Giverny – Claude Monet – 1900

Redazione Fidaf

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