Sembra non piacere a nessuno la futura PAC
Il Ministro all’agricoltura Gian Marco Centinaio ha definito inaccettabili tagli per 2-3 miliardi. Nel suo discorso alle Camere, il ministro ha dichiarato: “I tagli alla PAC incidono in modo consistente sul sistema agroalimentare e danno un segnale politico sbagliato. Il rischio è che venga disconosciuto il valore del contributo che il territorio rurale assicura alla società, per di più in un momento in cui volatilità dei prezzi, crisi internazionali e variabilità climatica minano il nostro settore primario. In Italia il 28% del reddito degli agricoltori deriva dal sostegno della PAC. Di conseguenza, se gli incentivi finanziari diminuissero, ciò porterebbe inevitabilmente a una preoccupante fuoriuscita di aziende dal circuito produttivo, con effetti negativi sull’ambiente a causa dell’abbandono, e sulla struttura sociale della società, soprattutto nelle aree più fragili.”
Lo stesso Ministro poi si è sbilanciato sulle previsioni di approvazione della nuova Politica agricola europea: “sui tempi della riforma, le opinioni sono molto divergenti, certo è che un negoziato così
complesso, anche guardando alle precedenti esperienze, richiede molto tempo e sembra poco probabile possa essere concluso prima del blocco dei lavori del Parlamento europeo a causa delle elezioni programmate per la prossima primavera.”
La preoccupazione sui tagli è molto orizzontale e prescinde dagli schieramenti politici.
Garantire un bilancio Pac adeguato e salvaguardare il ruolo chiave delle regioni europee nella definizione e nell’attuazione della politica agricola europea. Sono i due punti principali della posizione comune delle regioni europee produttrici di ortofrutticoli (AREFLH) e di prodotti a indicazione d’origine (AREPO) sulle proposte legislative della Commissione europea sul futuro della Pac post 2020 e il budget pluriennale 2021-2027. Le due reti riuniscono 40 regioni di 9 diversi Stati membri dell’Ue, che rappresentano oltre il 50% delle indicazioni geografiche e il 45% della produzione ortofrutticola e di piante ornamentali in Europa. C’è “la necessità che il bilancio della Pac non venga ridotto se vogliamo un’agricoltura sostenibile e di qualità, che possa garantire la sicurezza alimentare per i consumatori e un reddito adeguato per gli agricoltori”, ha dichiarato l’assessore della Regione Emilia-Romagna e presidente Areflh Simona Caselli.