Rodolia cardinalis: la coccinella emblema della lotta biologica classica
Numerose sono le notizie su empiriche realizzazioni di lotta biologica con l’impiego di entomofagi; la prima risale al IV secolo, epoca in cui, come riportato da Chi-Han, nel sud-est della Cina venivano vendute, in borse di giunco intrecciato, colonie della formica giallo-rossa Oecophylla smaragdina. I contenitori, venivano appesi ai rami dei mandarini per consentire alle formiche di predare gli insetti dannosi, ma anche quelli utili difficilmente sfuggivano alla predazione. Nel 1840, a Poitiers, in Francia, Boisgiraud lanciò il Coleottero predatore Calosoma sycophantha su pioppi infestati dal Bombice dispari, Lymantria dispar. Esperienza simile fece, qualche anno dopo, il Villa, nel suo giardino di Desio, ricevendo il plauso della Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri di Milano.
Nonostante tali interessanti realizzazioni, l’emblema della lotta biologica classica è il coccinellide Rodolia cardinalis, introdotto, nel 1888 in America, insieme al dittero Cryptochaetum iceryae, per il controllo della Cocciniglia australiana Iceria purchasi. Già, nel 1864, il diplomatico americano Perkins Marsh, aveva scritto che, l’unico rimedio contro gli organismi esotici, introdotti con gli scambi commerciali, era quello di importare, dalle aree d’origine, gli antagonisti naturali…