Rivalutazione del montante pensionistico basso per agronomi, geologi, chimici e attuari
Il bilancio di Epap nel 2022 si chiude in attivo. Aumenta l’accantonamento dell’Ente di previdenza ma bisogna lavorare oltre i 65 anni per avere una pensione adeguata.
Il bilancio consuntivo dell’EPAP per il 2022 presenta un risultato di gestione positivo, pari a 616.855 euro.
Nella relazione del Consiglio di Amministrazione al Bilancio consuntivo 2022, – a firma del Presidente Stefano Poeta – si legge, alla pagina 8: “il bilancio consuntivo dell’Ente relativo all’esercizio 2022 restituisce un risultato di gestione positivo, con utile di gestione di circa 617.000 euro, tutt’altro che scontato, anche se modesto in valore assoluto…”.
La chiusura positiva del bilancio rappresenta una buona notizia per i Dottori Agronomi, i Geologi, i Chimici e Fisici e gli Attuari.
Tuttavia, ancora una volta, si ha la certezza di non avere, per l’anno in corso, la distribuzione degli extra rendimenti sui montanti individuali degli iscritti.
Il modesto coefficiente di rivalutazione dei montanti dell’anno 2022, pari a 0,9756(valore del coefficiente di rivalutazione inferiore a quello 2018) accompagnato da valori elevati dell’inflazione, (8,1%), che non erano presenti in Italia dal 1990, tende ad impoverire ulteriormente i versamenti contributivi fatti negli anni.
Il diverso sistema di calcolo del coefficiente di rivalutazione dei montanti (0,9756) dei liberi professionisti in attività e la rivalutazione del fondo pensione (9,6%) evidenzia, chiaramente, l’impatto dell’inflazione sui montanti degli iscritti attivi all’Ente di previdenza e la diversa forma di tutela che il legislatore ha previsto per chi lavora e per chi è in pensione.
Ciò si ripercuote sulla politica gestionale degli Enti di previdenza, che devono prevedere un aumento degli accantonamenti – nel caso dell’EPAP più che triplicato rispetto all’esercizio precedente – come ben evidenziato dal Presidente Poeta: “Di particolare rilievo è l’incremento della rivalutazione del fondo pensione che rivalutatosi del 9,6%, per effetto dell’inflazione a livelli che non si vedevano da oltre 40 anni, comporta l’accantonamento di circa 12,7 milioni di euro, in crescita di circa 8,7 milioni di euro rispetto al 2021”.
Effetti positivi ha senz’altro avuto l’entrata in vigore delle modifiche al Regolamento per l’attuazione delle attività statutarie, pubblicate nella G.U. del 16 aprile 2022, che prevedono il passaggio del contributo integrativo dal 2 % al 4%.
L’aumento delle entrate relative al contributo integrativo – quasi 10.000.000 di euro – facilmente riscontrabile nel bilancio EPAP 2022 (si è passati da 12.677.061 a 22.610.926), evidenzia come questo provvedimento incida fortemente sui singoli montanti individuali.
Nella relazione al Bilancio consuntivo 2022 si legge che il numero degli iscritti che hanno optato per versare un’aliquota superiore al minimo previsto per il contributo soggettivo (10%), continua a crescere anno dopo anno (1.118 nel 2022).
Il numero degli iscritti, per categoria, che opta per un’aliquota maggiore del 10% è così suddiviso:
Agronomi e Forestali = 601;
Geologi = 364;
Chimici e Fisici = 130;
Attuari = 23.
In termini percentuali gli iscritti che optano per un versamento superiore ai minimi rappresentano circa il 3,4% ed i versamenti effettuati il 5,4% del totale dei contributi versati nel 2022.
Dalla lettura del bilancio 2022 si osserva che, pur aumentando il numero totale degli iscritti all’EPAP, l’aumento non si manifesta in egual misura tra le diverse categorie professionali presenti all’interno dell’Ente pluricategoriale.
La ripartizione numerica tra le varie categorie all’interno della Cassa, per l’anno 2022, è la seguente:
Agronomi e Forestali = 15.450;
Geologi = 13.086;
Chimici e Fisici = 3.684;
Attuari = 264.
Anche nel 2022 l’aumento più consistente è stato quello degli Agronomi e Forestali. Infatti, l’aumento degli iscritti è pari all’1% per i Geologi (+185), l’1,5% per gli Attuari (+ 4), il 2,3 % per i Chimici e Fisici (+83) al 2,5% per gli Agronomi e Forestali (+372).
Da ciò si evince che circa il 63% dei nuovi iscritti alla Cassa sono Agronomi e Forestali.
Sommando gli iscritti attivi, gli iscritti cessati, gli iscritti pensionati attivi e gli iscritti pensionati non attivi, i Dottori Agronomi e Dottori Forestali hanno raggiunto il numero di 15.450, corrispondente a circa il 48% degli iscritti all’EPAP.
Per contro, gli Agronomi e Forestali rappresentano la categoria con il reddito annuo più basso tra tutte quelle appartenenti all’EPAP.
La ripartizione dei redditi tra le varie categorie professionali all’interno della Cassa, per l’anno 2021, è la seguente:
Agronomi e Forestali = 26.276 euro;
Geologi = 30.749 euro;
Chimici e Fisici = 42.727 euro;
Attuari = 96.306 euro
Considerando un arco temporale di 35 anni, con i redditi medi indicati, tutti i professionisti iscritti alla cassa, ad eccezione degli attuari, avranno una pensione inferiore a 1.000 euro al mese, pertanto, in assenza di altre forme di reddito, si troveranno costretti a continuare a lavorare anche oltre il 65° anno di età.