Rapporto EFSA 2018 sui residui di fitofarmaci negli alimenti: improbabile che costituiscano una minaccia per la salute dei consumatori
In accordo con la legislazione europea (Articolo 32, Regolamento (EC) No 396/2005), l’Autorità Europea di Sicurezza Alimentare (EFSA) ha pubblicato il 2 aprile scorso il Rapporto Annuale “The 2018 European Union report on pesticide residues in food”, che analizza i livelli dei residui di fitofarmaci negli alimenti in vendita sui mercati Europei. L’analisi presentata nel Rapporto Annuale è basata sui dati forniti dalle attività di controllo ufficiali condotte dagli Stati membri dell’Unione Europea e di Norvegia ed Islanda. Nel 2018, anno cui si riferiscono i dati, sono stati analizzati in totale 91.015 campioni, il 95,5% dei quali aveva residui inferiori al livello massimo di residuo (maximum residue level (MRL), mentre per il restante 4,5% dei campioni i residui superavano tale livello. Un programma di controllo coordinato dell’UE, che ha riguardato 11.679 di questi campioni, ha riscontrato l’1,4% di casi con residuo sopra il livello massimo.
L’EFSA ha analizzato il rischio acuto e cronico per la salute dei consumatori, stimando l’esposizione ai residui di fitofarmaci nelle diete e confrontandola con i valori tossicologici di riferimento per la saluta umana. Secondo l’EFSA è improbabile in conclusione che i livelli di residui riscontrati negli alimenti costituiscano una preoccupazione per la salute dei consumatori. Il rapporto EFSA propone nondimeno una serie di raccomandazioni per migliorare l’efficienza della rete Europea di controlli di sicurezza alimentare.
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