Successo della ricerca italiana in agrifood e risorse idriche: MUR e Segretariato Italiano di PRIMA presentano il report 2018-22 e annunciano i bandi 2024 per oltre 60 mln
Ministero Università e Ricerca e Segretariato Italiano di PRIMA presentano il report 2018-22 e annunciano i bandi 2024: oltre 60 milioni per agroalimentare e gestione risorse idriche
Ottimi risultati e elevata competitività della ricerca italiana per entità di finanziamenti ricevuti, progetti guidati e unità di ricerca coinvolte
30.01.2024 – È stato presentato oggi a Roma, presso il Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università La Sapienza, il rapporto sui primi cinque anni (2018-22) del programma PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area) e illustrate le tematiche dei bandi 2024 che erogheranno oltre 60 milioni di euro.
Organizzato dal Ministero Università e Ricerca e dal Segretariato Italiano di PRIMA in collaborazione con APRE, l’evento è stato aperto dal messaggio di saluto da parte di Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e Ricerca letto dal Prof. Angelo Riccaboni, Presidente Fondazione PRIMA che ha introdotto i lavori.
Sono poi intervenuti Antonella Polimeni, Rettrice Università La Sapienza, Paolo Borchia, Rapporteur del Dossier PRIMA al Parlamento Europeo (in collegamento), Maria Cristina Russo, Direttrice cooperazione internazionale DG ricerca e innovazione, Commissione Europea, Maria Chiara Carrozza, Presidente Consiglio Nazionale delle Ricerche.
L’evento è quindi entrato nel vivo con la prima delle due sessioni in programma dedicata al report dei cinque anni di attività di PRIMA. Il professor Angelo Riccaboni ha presentato il rapporto e gli ottimi risultati conseguiti dalla ricerca italiana nel settore agroalimentare e delle risorse idriche mostrando i numeri che attestano leadership e competitività per entità dei finanziamenti, guida dei progetti e numero di unità di ricerca coinvolte. I ricercatori italiani, infatti, sono presenti in ben 159 progetti su 202, coordinandone 70, attraverso l’impegno di 332 unità di ricerca su 1914. Dei 286 milioni di euro finora erogati, 65 sono andati a beneficio di ricercatori e innovatori del nostro Paese.
“I risultati del Report presentati oggi – ha detto il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, nel suo messaggio di saluto – ci confermano, ancora una volta, che l’Italia sa essere guida nella ricerca e sa avere una solidità gestionale capace di raggiungere traguardi importanti anche a livello internazionale. E oggi possiamo annunciare con orgoglio che il programma PRIMA è un percorso che non si interrompe ma che prosegue con nuovi finanziamenti e nuovi progetti per il periodo 2025-2027, garantendo l’allineamento dell’iniziativa al Programma Quadro e il pieno sviluppo del partenariato lungo tutto Horizon Europe. PRIMA – ha concluso il Ministro Bernini – è una progettualità ferma, è un successo strategico”.
“Il programma PRIMA, la più ambiziosa iniziativa di ricerca e innovazione agrifood mai lanciata nel Mediterraneo, è ormai considerata a livello internazionale un’iniziativa di grande rilevanza strategica sia per il ruolo svolto in termini di diplomazia scientifica, sia per la capacità di proporre risposte alle sfide del cambiamento climatico e della sicurezza alimentare – ha dichiarato Angelo Riccaboni, Presidente della Fondazione PRIMA. “Il recente accordo raggiunto dalla Commissione, dal Consiglio e dal Parlamento europeo sulla prosecuzione della partecipazione dell’Unione Europea a PRIMA è un grande risultato che riconosce il lavoro svolto e ci spinge ad affrontare con un impegno ancora maggiore le sfide del sistema agroalimentare. Gli ottimi risultati dei ricercatori italiani, in particolare, ci fanno ben sperare sulle capacità del nostro ecosistema di innovazione nel contribuire ad un futuro prospero, sostenibile e resiliente del Paese e del Mediterraneo”.
Anche per il sesto anno di attuazione dei Bandi PRIMA (2023) viene confermata l’ottima prestazione della ricerca e innovazione italiana che ne testimonia la leadership scientifica. L’Italia acquisisce, infatti, il 22% del budget totale, 14 milioni di euro su 63, con il più alto finanziamento ottenuto su entrambe le sezioni, 60 unità di ricerca coinvolte (su 392) e il maggior numero di coordinamenti (12).
“Il programma PRIMA è un formidabile esempio di come la ricerca possa unire menti, popoli e culture differenti nello sforzo di raggiungere un obiettivo comune di sviluppo. La comunità del Cnr ha aderito con molti progetti che riguardano, ad ampio raggio, la salvaguardia e la tutela del nostro prezioso aerale del Mediterraneo, la possibilità di esplorare nuove vie di crescita economica e di benessere, l’implementazione di tecnologie avanzate volte a favorire un’innovazione sostenibile nelle coltivazioni, nell’agrifood, nel monitoraggio ambientale e altro ancora”, ha dichiarato la Presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza. “Sono certa che con l’avvio del nuovo bando potranno aggiungersi nuove idee e impulsi ai risultati già eccellenti raggiunti nel programma concluso”.
“Sapienza ha accolto con vero entusiasmo la proposta di ospitare la presentazione del Rapporto sui progetti PRIMA 2018-2022 e dei nuovi bandi 2024” ha sottolineato Antonella Polimeni, Rettrice Università La Sapienza. “Questa iniziativa, che è in linea con la mission dell’Ateneo di promuovere la dimensione globale della ricerca, ben si coniuga con l’impegno di questa governance a favorire la partecipazione della comunità scientifica ai programmi e alle opportunità di finanziamento internazionali.
Il programma PRIMA è ormai considerato un’iniziativa di grande rilevanza strategica sia per il ruolo svolto in termini di diplomazia scientifica, sia per la capacità di proporre risposte alle sfide del cambiamento climatico e della sicurezza alimentare. Il recente accordo, raggiunto dalla Commissione, dal Consiglio e dal Parlamento europeo sulla prosecuzione con nuove risorse del Partenariato PRIMA per il triennio 2025-2027, è un grande risultato che riconosce il lavoro svolto e conferma le enormi potenzialità del Programma nel risolvere le sfide ambientali, sociali ed economiche che l’Europa e il Mediterraneo devono affrontare.
“In un mondo in rapido cambiamento geopolitico e scientifico-tecnologico, dove la ricerca e l’innovazione sono diventate elementi chiave sulla scacchiera geopolitica la Commissione ha lanciato e sostenuto il Programma PRIMA quale strumento privilegiato di cooperazione scientifica nell’ambito della nuova agenda per il Mediterraneo – un Partenariato rinnovato con il vicinato meridionale – e si è adoperata per concludere gli accordi internazionali necessari affinché i paesi della sponda sud del Mediterraneo partecipino a questo programma a pieno titolo e parità”, ha sottolineato Maria Cristina Russo, Direttrice cooperazione internazionale DG Ricerca e Innovazione, Comm. Europea. “Nell’attuale contesto particolarmente complesso, la Commissione continuerà a sostenere le iniziative strategiche che, come PRIMA, possono contribuire allo sviluppo di un futuro più resiliente, sostenibile e inclusivo nel Mediterraneo e promuovono la diplomazia scientifica”.
In questa prospettiva, si colloca il progetto FUTURE4PRIMA, coordinato dalla Fondazione PRIMA e con un importante ruolo svolto dal MUR, che ha lo scopo di preparare, in ascolto dei principali attori ed istituzioni della regione, la nuova agenda strategica che il Partenariato sarà chiamato ad attuare in vista della prossima programmazione europea, per il periodo 2028-2034.
“Che soddisfazione partecipare a FUTURE4 PRIMA da relatore del Parlamento Europeo” ha dichiarato Paolo Borchia, Rapporteur del Dossier PRIMA al Parlamento Europeo. “Dopo tanto lavoro si suggella l’estensione del Partenariato fino al 2027: obiettivo è mettere a disposizione risorse per implementare azioni concrete nel Nord-Africa per creare opportunità alle popolazioni locali per limitare la necessità di migrare. L’auspicio è che lo sforzo si traduca in una partecipazione ancora maggiore a beneficio dell’Ue e dei Paesi che condividono lo spazio comune del Mediterraneo”.
Nella seconda parte dell’evento, a cura del Ministero, della Fondazione PRIMA e di APRE, esperti di progettazione europea hanno presentato i Bandi 2024 che mettono a disposizione oltre 60 milioni di euro per progetti di ricerca e innovazione su gestione efficiente delle risorse idriche, sistemi agrifood, catene del valore agroalimentare e sulla loro interconnessione (acqua, energia, cibo, ecosistemi).
In linea con gli anni scorsi, anche nel 2024 per i bandi PRIMA il Ministero dell’Università e della Ricerca mette a disposizione dei ricercatori italiani circa 7 milioni di euro.
Nei prossimi giorni il Segretariato Italiano di PRIMA darà la possibilità ai ricercatori e ricercatrici interessati di concordare colloqui individuali con esperti a supporto della presentazione delle proposte progettuali in scadenza i primi di aprile.
Il rapporto PRIMA 2028-22 è scaricabile al link: http://www.primaitaly.it/wp-content/uploads/2024/01/Report-2018-2022-web.pdf
Informazioni: http://www.primaitaly.it/presentazione-report-prima-2018-2022-e-infoday-bandi-2024/
www.prima-med.org | www.primaitaly.it
I progetti vincitori dei Bandi 2023 sono disponibili a questi indirizzi:
Vincitori bandi PRIMA 2023 – sezione 1: https://prima-med.org/prima-section-1-results/
Vincitori bandi PRIMA 2023 – sezione 2: https://prima-med.org/prima-2023-section-2-calls/
Dati sintesi Italia_ PRIMA 18-22
Contatti: Barbara Di Paola | + 39 392 9952426 | barbara.dipaola2@unisi.it
Aree di intervento, tecniche e soluzioni
Le principali aree di innovazione sulle quali la ricerca italiana si è distinta riguardano agroecologia e agricoltura conservativa per la salvaguardia della biodiversità; digitalizzazione per l’agricoltura di precisione (tecnologie dell’informazione, IoT e blockchain) per un uso ottimale delle risorse) bioeconomia circolare rigenerativa, per la piena valorizzazione delle matrici biologiche e la creazione di nuove filiere; innovazione di processo e di prodotto; metrologia per l’agrifood per la qualità, sicurezza, tracciabilità, origine ed autenticità delle produzioni agroalimentari; lotta allo spreco alimentare; soluzioni per la raccolta idrica con metodi naturali e artificiali per una gestione sostenibile e integrata dell’acqua; identificazione di geni che aumentano la resistenza a condizioni ambientali avverse come siccità, calore, salinità; proposte di fonti proteiche alternative per la filiera alimentare mediterranea; innovazioni per prevenire e ridurre la salinizzazione e l’inquinamento dei terreni e delle acque dovuto alle attività agroalimentari; soluzioni per migliorare la sostenibilità dell’agro-pastorizia; progetti per sostenere la transizione verso comportamenti alimentari sani e sostenibili. Di rilevo anche progetti a che adottano un approccio Nexus, che mirano a sviluppare soluzioni innovative che tengano conto delle complesse dinamiche tra acqua, energia, cibo ed ecosistemi nel contesto della regione del Mediterraneo.
PRIMA (Partnership on Research and Innovation in the Mediterranean Area) è il programma euro-mediterraneo che finanzia progetti di ricerca e innovazione sui sistemi agroalimentari sostenibili e la gestione delle risorse idriche nel bacino del Mediterraneo. Il Programma, al suo sesto anno di attuazione, è promosso e finanziato congiuntamente dalla Commissione Europea e da 19 Paesi dell’area Euro-Med, 11 dell’UE (Cipro, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Slovenia, Spagna) e 8 non-UE (Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Tunisia, Turchia), con circa 60 milioni di euro all’anno. Il Segretariato Italiano di PRIMA, istituito presso l’Università di Siena – Santa Chiara Lab, grazie al contributo del Ministero Università e Ricerca, svolge le attività di promozione, disseminazione e valorizzazione del Programma nel nostro Paese.