Prima conoscere, poi discutere, poi deliberare

Prima conoscere, poi discutere, poi deliberare

Autore: Andrea Sonnino – Presidente della FIDAF

 

 

Nei mesi di febbraio e marzo la FIDAF ha organizzato due importanti eventi: il primo, tenutosi il 25 febbraio presso la sala del Parlamentino del CNEL, nella Villa Lubin, a Roma, ha dibattuto di interventi finanziari per la competitività e la sostenibilità del sistema agroalimentare. L’evento, organizzato in collaborazione con la Fondazione Ravà, l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e il (CONAF), ha messo in evidenza, oltre alla ritrovata attenzione che il sistema creditizio sta dedicando al settore agricolo ed agroindustriale, la necessità di sviluppare nuovi strumenti finanziari specifici, soprattutto per promuovere l’innovazione necessaria ad assicurarne la sostenibilità. Il secondo evento ha avuto luogo il 19 marzo presso la sala delle Statue di Palazzo Rospigliosi, a Roma, e ha avuto come tema la gestione sostenibile della risorsa idrica. Questa giornata di studio, co-organizzata con ConfProfessioni, CONAF e con la partecipazione del CREA, ha fatto il punto su strategie, politiche e soluzioni innovative già messe in campo o che dovranno essere realizzate per digitalizzare e ottimizzare l’utilizzo sostenibile dell’acqua in agricoltura, trasformando in opportunità di sviluppo le criticità poste dai cambiamenti climatici in atto.

Pur nella grande differenza dei temi trattati nelle due occasioni, temi ambedue di importanza strategica per il futuro del sistema agroindustriale, i due eventi hanno evidenziato il ruolo determinante giocato dell’informazione. Solo una solida base di conoscenza può infatti permettere di assumere decisioni ben ponderate e efficaci. Già Luigi Einaudi delineava così il corretto processo decisionale democratico: “Prima conoscere, poi discutere, poi deliberare”.

Ma nelle due giornate è stata sottolineata una criticità comune a interventi finanziari nell’agroalimentare e gestione della risorsa idrica: l’insufficiente reperibilità di informazione attendibile e confrontabile e, quindi, utilizzabile come base per il processo decisionale. La frammentazione del sistema agroalimentare moltiplica le fonti di informazione e rende complessa l’utilizzazione dei dati disponibili, che sono inoltre raccolti da una grande molteplicità di soggetti, i quali adottano frequentemente metodi di misura differenti e immagazzinano dati in archivi spesso non interoperabili. Ne risultano dati non sono sempre attendibili, difficilmente confrontabili e quindi difficilmente utilizzabili come indicatori. E ovviamente il valore dei dati, la cui raccolta, classificazione e conservazione ha comunque un alto costo, risiede nel loro pieno utilizzo. Sicuramente l’Intelligenza Artificiale sta dando un grande contributo – e ancor di più lo darà nel prossimo futuro – nella consultazione e interpretazione di dati provenienti da fonti differenti.  Sarebbe però opportuno e urgente che gli istituti scientifici intensificassero i loro sforzi di ricerca e che le istituzioni competenti si adoperassero per armonizzare le fonti di informazione disponibili e migliorare la qualità dei dati.

 

 

Redazione Fidaf

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