Prima applicazione sul territorio italiano di sistemi di biorimedio e fitodepurazione

Prima applicazione sul territorio italiano di sistemi di biorimedio e fitodepurazione

In un incontro di collaborazione fra Associazione Laureati in Scienze Agrarie e Forestali delle Province di Novara e Verbania Cusio Ossola e l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali delle Province di Novara e Verbania Cusio Ossola, il Collega Valter Porzio ha illustrato la sua importante realizzazione quale prima applicazione sul territorio italiano di sistemi di biorimedio e fitodepurazione.

L’attività ha avuto inizio con la collaborazione della Società tedesca Bestman Green Sistem specializzata nella produzione di sistemi per l’ingegneria naturalistica principalmente in ambiente acquatico e con la realizzazione presso l’attuale sede di Euland a Romentino in Provincia di Novara, utilizzando un appezzamento di circa 9000 mq. nella pianura risicola. Dopo alcuni anni di valutazione vennero realizzati, presso l’attuale sede di Euland, quattro bacini con acqua per accogliere alcune tipologie di biostuoie vegetate a piante elofite.

Euland viene fondata in Italia nel 2014 e realizza i bacini, utilizzando piante autoctone, per le sue produzioni. Attualmente l’attività si articola nella fase di raccolta di semi di specie elofite autoctone e nella loro riproduzione in contenitori alveolari: vengono coltivate Phragmitesaustralis, Iris pseudoacus, Lythrumsalicaria, diverse specie di Carex e di Scirpus, Schoenoplectuslacustris, Eleocharispalustris e alcune “temibili” infestanti del riso, molto importanti per le zone umide: Butomusumbellatus, Sparganiumerectus e Alisma plantago-aquatica. Dopo un idoneo sviluppo le piante vengono trapiantate su biostuoie di cocco poi posizionate all’interno di bacini contenenti al massimo cm 10 di acqua.

Le biostuoie di cocco sono un substrato inerte, che non trattiene l’acqua e che non interferisce con lo sviluppo radicale: infatti in tempi brevi l’apparato radicale si espande nella biostuoia, si formano nuovi rizomi che ne permetteranno la colonizzazione completa.

La biostuoia può essere utilizzata in questa forma come fosse un “prato pronto” per proteggere aree spondali di canali, corsi d’acqua naturali e laghi introducendo zone di vegetazione che, come previsto dall’ingegneria naturalistica, radicheranno consolidando la sponda.

Ma l’applicazione più interessante delle biostuoie è il loro aggancio a diversi tipi di supporto galleggiante in modo da ottenere elementi galleggianti vegetati da utilizzare come sistemi di fitodepurazione, per l’introduzione di nuovi habitat in bacini dove non riesce a inserirsi vegetazione spondale e per il miglioramento del paesaggio.

Altrettanto interesse ha mostrato la presenza di rulli in cocco vegetati utilizzabili per la protezione di sponde di fossi e canali e gli aspetti relativi alle isole galleggianti inghiaiate che vengono utilizzate per favorire la nidificazione degli sternidi in bacini artificiali.

Redazione Fidaf

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