Prevenzione della degradazione del suolo e mantenimento della fertilità
Fra le pratiche agricole che contribuiscono maggiormente alla degradazione del suolo rimangono le lavorazioni del terreno effettuate prevalentemente in maniera convenzionale e l’attuazione ancora diffusa di colture intensive, senza il necessario apporto di sostanza organica. A queste si aggiunge la preparazione del terreno mediante livellamenti e scassi per i nuovi impianti di colture arboree, in particolare vigneti nelle zone collinari, causando così catastrofiche perdite di suolo e di nutrienti, il cui danno in termini economici ed ambientali non viene ancora quantificato.