Pensioni più alte per gli iscritti EPAP dal 2018?
Il coefficiente di rivalutazione dei montanti, calcolato secondo legge, è fermo allo 0,4864 ma qualche speranza c’è. Spetta al Presidente Poeta individuare la forma più corretta per la distribuzione degli extra–rendimenti tra tutti gli iscritti. A quando le buone notizie?
L’EPAP ha recentemente rinnovato il suo sito istituzionale rendendolo più snello, ricco di video illustrativi, collegato a You Tube ed Instagram e finalmente chiaro sul futuro previdenziale degli iscritti. Infatti, alcuni brevi video chiariscono: la metodologia di calcolo delle future pensioni degli iscritti alla Cassa di Previdenza, i diversi tecnicismi posti alla base del calcolo della pensione e le diverse somme percepite in base ai contributi versati.
Viene, inoltre, ripetuto ed evidenziato che il coefficiente di rivalutazione del montante prescinde dalla volontà dell’Ente, essendo questo determinato per legge.
Tanto che aprendo il sito alla voce “come ottenere la pensione di vecchiaia” viene pubblicato integralmente l’Art 12 del regolamento EPAP che regola la capitalizzazione dei montanti.
Negli ultimi anni tale meccanismo ha determinato l’applicazione dei seguenti coefficienti di rivalutazione:
anno 2013 = 0.1643%
anno 2014 = 0%
anno 2015 = 0,5058%
cioè quelli previsti dall’art. 1 comma 9 della legge 8 agosto 1995 n. 335.
Il sopracitato articolo è stato ripreso integralmente dal comma 6 dell’articolo 12 del Regolamento EPAP “ Il tasso annuo di capitalizzazione dei contributi soggettivi, salvo quanto previsto al comma 8, è pari alla media quinquennale del tasso annuo di variazione nominale del PIL, appositamente calcolata dall’ISTAT, con riferimento al quinquennio precedente all’anno da rivalutare, ai sensi dell’art. 1, comma 9, della legge 8 agosto 1995, n. 335 e s.m.i. . alla media quinquennale del tasso annuo di variazione nominale del PIL…