Nota ISPRA sulle condizioni di siccità in corso e sullo stato della risorsa idrica a livello nazionale
L’ISPRA sostiene e promuove, con le sue attività e di concerto con gli enti preposti, una gestione consapevole, sostenibile e adattiva delle risorse idriche e una visione integrata nella tutela delle acque e dalle acque. Ciò avviene sia attraverso il supporto all’implementazione delle policy di settore e, in particolare, a favore del Ministero della Transizione Ecologica, sia portando avanti attività di servizio e di ricerca nei contesti nazionale e internazionale.
L’Istituto è da sempre coinvolto nel monitoraggio quali-quantitativo della risorsa idrica, del ciclo idrologico e dei suoi estremi, siccità e alluvioni, nonché nella valutazione degli impatti ambientali che tali estremi possono avere sul territorio nazionale, anche in relazione agli effetti indotti dai cambiamenti climatici e da fattori antropici (ad es., la modifica dell’uso del suolo) sul ruscellamento superficiale, sulla ricarica degli acquiferi e sulla disponibilità di risorsa idrica rinnovabile. In tale contesto, è importante sottolineare come l’ISPRA basi le proprie analisi ed elaborazioni su dati e informazioni certi, ovvero forniti da quei soggetti che per legge sono preposti alle attività di monitoraggio e alla caratterizzazione ambientale, e su indicatori robusti, ossia consolidati a livello scientifico nazionale e internazionale.
Come è noto, fin dall’inizio dell’anno (e in alcuni territori già dalla fine di quello scorso), la siccità ha interessato l’Italia centro-settentrionale e, in particolare, i territori del distretto idrografico del Fiume Po.
È opportuno precisare che la siccità è una condizione meteorologica naturale e temporanea caratterizzata primariamente da una riduzione delle precipitazioni rispetto alla climatologia del territorio interessato
dall’evento. Tuttavia, il perdurare di questa situazione può produrre, come sta accadendo, una serie di impatti su diverse matrici ambientali e sui comparti economici. Infatti, il perdurare di scarse precipitazioni
comporta condizioni di stress nella crescita delle colture, a causa di un deficit del contenuto idrico nel suolo, e determina un apporto idrico relativamente scarso ai corsi d’acqua e alle falde acquifere. Inoltre,
produce impatti socio-economici e ambientali dovuti a uno squilibrio tra la disponibilità della risorsa idrica e la domanda per sopperire ai diversi usi tra cui il potabile e quelli relativi alla conservazione degli ecosistemi
terrestri e acquatici, e alle attività economiche (agricoltura, zootecnia, industria, idroelettrico, ecc.)…