Nasce Alleanza parlamentare Fao per la sicurezza alimentare
Promossa da deputata Pd Stella Bianchi, già cinquanta adesioni (ANSA) – ROMA, 19 LUG – C’è ancora un lungo cammino da fare per sconfiggere la fame nel mondo. Per contribuire a centrare l’obiettivo, nasce alla Camera dei Deputati l’alleanza parlamentare Fao per la sicurezza alimentare, promossa dalla deputata Pd in Commissione ambiente Stella Bianchi, che ha già radunato attorno alla sua iniziativa una cinquantina di colleghi, non solo Pd, con l’invito a tutti a partecipare. “Siamo convinti, come afferma la Carta di Milano, che il diritto al cibo sia essenziale e vogliamo contribuire ad arrivare a questo obiettivo – osserva Bianchi in conferenza stampa alla Camera, dove sono intervenuti molti colleghi parlamentari, rappresentati Fao, Ifad e Pam e di varie associazioni della società civile -. E’ fondamentale un grande piano di sviluppo per l’Africa, perché solo sostenendo i Paesi in sviluppo in maniera efficace possiamo assicurare sicurezza alimentare.
Così come è fondamentale portare avanti l’Agenda di sviluppo sostenibile 2039 e attuare l’accordo di Parigi, perché il cambiamento climatico mette a rischio le risorse alimentari”. Per la deputata Bianchi è anche necessario rafforzare il ruolo delle donne, in quanto “metterle in grado di prendere decisioni per la propria vita e la propria comunità dà e darà sempre di più un contributo fondamentale verso la sicurezza alimentare”. Per Mario Lubetkin, Capo di Gabinetto dell’Ufficio del Direttore generale della Fao, il ruolo del Parlamento italiano nella lotta contro la fame “é assolutamente fondamentale, qui a Roma è basato il sistema alimentare delle Nazioni Unite. Per arrivare all’obiettivo fame zero, servono anche le leggi e le logiche di base dei Paesi”. Per la deputata Pd Susanna Cenni, “quando si parla di sicurezza alimentare non si può non fare riferimento a un tema così importante come quello della biodiversità e dell’accesso alle sementi. L’altro problema importante da affrontare è quello delle donne: la stragrande maggioranza di loro lavora la terra senza però averne l’accesso”.