Messaggi semplici, convincenti e utili per ricostruire un rapporto tra generazioni che aiuti a uscire dalla crisi
E’ un libro molto ricco con diverse chiavi di lettura; credo che interessi sia ai giovani sia ai meno giovani. A me interessa sottolineare l’aspetto dei rapporti tra generazioni. In Italia si sta diffondendo un clima di ostilità reciproca che va aldilà del fisiologico scontro generazionale e che rischia di aggiungere problemi a problemi. Lo scontro è alimentato da invettive – superficiali, ma micidiali – che si possono riassumere in due scambi:
- “Ci avete rubato il futuro vivendo di debiti che noi dovremo pagare” “Vi abbiamo dato tutto, forse troppo, lo abbiamo fatto per voi”
- “Non vi togliete mai di mezzo siamo in piena gerontocrazia” “Sapete solo lamentarvi, inseguire chimere, non vi impegnate”
E’ una nemesi che sotto accusa stia proprio la generazione dei sessantottini che voleva ridisegnare il mondo è aveva tra i propri slogan “Largo ai giovani” “L’immaginazione al potere” (diciamo Marcuse e dintorni per riassumere ).
Il punto chiave sarebbe capire se i figli dei fiori (pacifisti, ma non tanto) non hanno potuto o voluto realizzare la loro rivoluzione che ha avuto strascichi – o contraccolpi?- tragici in molti paesi europei. Ma guardiamo al che fare. La ricetta di @Roberto Vacca è collaborare mettendo in comune le rispettive doti e incontrandosi sul terreno della curiosità per gli eventi e le persone, ma una curiosità non da spettatore, bensì da protagonista che non vuole subire situazioni e dinamiche, ma vuole modellarle. Modellare mi sembra la parola che più rispecchia il suo approccio nel duplice significato, da una parte comprendere, rappresentare e se possibile prevedere, sempre con rigore, dall’altra plasmare cioè intervenire per modificare il mondo esterno secondo un disegno che corrisponda sia a un rigore logico-deduttivo, sia a una volontà di far affermare i propri valori magari inespressi, ma comunque riconoscibili come substrato nelle valutazioni e nelle indicazioni formulate. E’ un libro che si legge bene, scritto in modo discorsivo e non supera le duecento pagine.
Di contributi di questo tipo abbiamo bisogno per venir fuori da una crisi che per il nostro paese sta diventando troppo lunga, troppo confusa e spesso troppo becera, intessuta di recriminazioni e carente di proposte di soluzione.
Indice
Prefazione
I. La riscossa dei vecchi saggi
II. A che cosa mirare? Decidiamolo
III. Redenzione del vecchio pigro
IV. Il tempo vola? Fermalo e riempilo
V. Vecchi memoriosi ricordano e prevedono anche nel degrado
VI. Gerontocrazia, ricambio fra generazioni
VII. Attenti al burnout: colpisce vecchi e giovani
VIII. Comunicare bene aiuta: quali vecchi possono dare una mano
IX. Il vecchio manager e i conti sbagliati
X. Digital divide (divario digitale)
XI. Immaginazione: intuitiva, metodica, positiva, negativa
XII. L’inutil tempo che si perde a gioco
XIII. Intuizioni e congetture: creare proiezioni, inventare trend, trovare verità
XIV. Concéntrati e dimentica chi sei
XV. Grandi riforme non burocratiche, ma sostantive: ci riguardano
XVI. Sapere e non sapere
XVII. Due quaderni verdi
XVIII. Come innalzare il livello di competenza
XIX. Amor filiale, deferenza verso i vecchi, Nuovo Confucianesimo
XX. Crescita, innovazione, futuro
XXI. Fra cento anni