L’integrazione, la droga ed il companatico
La stagione delle ferie volge rapidamente al termine e due imponenti flussi turistici verso Nord e verso Sud si alternano alla stazione ferroviaria di Trento.
Una bella città ai piedi delle Alpi, a cui il destino ha riservato il privilegio di rappresentare il punto di incontro della cultura mitteleuropea con quella mediterranea.
Nell’ampia Piazza prospiciente lo snodo ferroviario, lo sguardo di Dante Alighieri, domina dall’alto del monumento che gli era stato dedicato nel lontano 1896, per riaffermare pacificamente il valore della lingua italiana nel Tirolo meridionale, rispetto all’invadenza di quella germanica.
Con il passare dei secoli, Piazza Dante è stata testimone delle complesse vicende della storia europea e la sua recente ristrutturazione comprendente uno splendido laghetto e la Palazzina Liberty, trasformata in biblioteca per bambini, attira numerosi turisti italiani e stranieri.
L’integrazione linguistica è particolarmente evidente sulle panchine, dove numerose famigliole austriache ed italiane condividono l’ombra con quelle francesi, inglesi, tedesche, russe, norvegesi, olandesi, americane, spagnole.
Allo scoccare di mezzogiorno, le mamme provvedono ad aprire zaini e borsoni per compiere il tradizionale rito della distribuzione dei panini, sapientemente preparati con speck e formaggi di malga, che con il loro inconfondibile sapore, rappresentano la delizia dei grandi, specialmente se accompagnati da un buon bicchiere di vino o di birra.
2.
I bambini sono più interessati alle patatine ed ad una serie di merendine dai nomi esotici, in voga sulle televisioni di mezzo mondo, e fanno a gara a lanciare nel laghetto bricioline e biscottini.
Vince chi riesce a far venire a riva il maggior numero di papere e di anatroccoli, ma si tratta di una competizione tra nazioni, priva di conseguenze, finché non intervengono i genitori, preoccupati di vedere i loro pargoli avvicinarsi troppo all’acqua.
Dopo l’ultimo rintocco, la scena si anima improvvisamente, con l’arrivo di negri singoli od a piccoli gruppi di varie etnie, che gioiosamente si raccolgono sotto i platani maestosi, per un rapido scambio di informazioni si trattengono pochi minuti e poi riprendono la via per raggiungere le vallate da cui provengono, per distribuire “la merce” agli affezionati clienti .
Anche il continente africano è, quindi, ben rappresentato e Piazza Dante è veramente la dimostrazione che l’integrazione pacifica è ormai una realtà nel nostro Paese.
Fortunatamente, l’uso della droga in Italia non ha raggiunto i livelli del resto del mondo, come indicano i dati pubblicati dall’Osservatorio Europeo delle droghe, anche se siamo i secondi, dopo la Francia, per il consumo di Cannabis, nella fascia tra 15 e 34 anni e per quanto riguarda gli oppiacei ad alto rischio occupiamo il quarto posto, dopo la Spagna.
La mortalità indotta dall’uso delle droghe tra i 15 ed i 64 anni è circa quattro volte inferiore alla media europea ed è in costante diminuzione.
Tuttavia, si sta diffondendo il fenomeno del companatico in aggiunta alle droghe tradizionali, rappresentato dalle miscele di Cannabis e Cocaina o peggio ancora l’integrazione con gli alcolici, che sono causa di impressionanti incidenti stradali, in cui perdono la vita soprattutto i giovani.
3.
Sulla panchina di Piazza Dante, il vento ha portato una pagina spiegazzata dell’Adige, che documenta l’ultima tragedia verificatasi in una vallata la notte precedente, che ha stroncato la vita ad un ventenne ed è rimasta gravemente ferita una ragazza.
Cronaca di ordinaria follia, che forse poteva venire evitata, se non si fosse scelto il companatico sbagliato.
I bambini continuano a gettare felici le mollichine nel laghetto, ma alle mamme ed ai papà, con il passare degli anni, rimane il difficile compito di insegnare a stare alla larga dalle droghe e dal companatico sbagliato, meglio lo speck ed il formaggio di malga, per finire serenamente le vacanze.