Libero Professionista Reloaded #30: Tempi moderni 5.0

Libero Professionista Reloaded #30: Tempi moderni 5.0

La rivista contiene l’articolo “I primi 80 anni della FIDAF”,  di Andrea Sonnino, Presidente della FIDAF.

Nuovo numero de il Libero Professionista Reloaded, come sempre molto ricco di analisi e approfondimenti che ci aiutano a capire la realtà che ci sta intorno, con uno sguardo attento ai cambiamenti e alle tendenze che impattano sulle attività professionali. In questo numero, abbiamo dedicato la Storia di copertina alla politica industriale italiana che verrà, prendendo le mosse dal “Libro Verde Made in Italy 2030”, presentato dal ministero delle Imprese per individuare una strategia politica per il rilancio del nostro sistema produttivo in uno scenario economico e geopolitico a dir poco complesso. In questo viaggio ci accompagnano Francesco M. Renne, firma storica di Reloaded, che ci illustra i punti di forza e le criticità del Libro verde; il professor Augusto Ninni, uno tra i massimi esperti di politica industriale in Italia, che ci indica gli obiettivi e i settori su cui puntare; l’avvocato Francesco Rotondi, consigliere del Cnel che sta collaborando con il ministero delle Imprese nella definizione di un percorso strategico che culminerà negli “stati generali dell’industria” del prossimo giugno. Lo sviluppo di una nuova politica industriale passa inevitabilmente dalle competenze dei liberi professionisti, come ci spiega Laura Ciccozzi dell’Ufficio studi di Confprofessioni nella sua analisi sul comparto dei servizi, in particolare dei servizi professionali, che raccoglie solo le briciole degli incentivi erogati dallo Stato.

Tema complesso quello della politica industriale italiana, che si incastra fatalmente con gli ultimi sviluppi geopolitici al di là e al di qua dell’oceano. Un fil rouge che si dipana lungo i diversi temi affrontati in questo numero: dal mercato del lavoro alla transizione green. Partiamo dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, che pone una serie di interrogativi, piuttosto preoccupanti, sulle relazioni tra Stati Uniti ed Europa, come osserva l’avvocato Mattia Magrassi, notista esperto di politica statunitense, consegnandoci le sfide che attendono i professionisti impegnati a supportare i processi di internazionalizzazione delle imprese. Prendere appunti. Ancor più complesso, se possibile, lo scenario politico ed economico in Europa. Dati alla mano, l’analisi di Francesco Bogliacino, professore associato di Politica Economica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ci porta nel nucleo della recessione della locomotiva d’Europa, con la Germania che deve affrontare anche una crescente instabilità politica e sociale. Da maneggiare con cura. E poi le elezioni politiche di fine febbraio in Germania che, come sottolinea Theodoros Koutroubas, direttore generale del Ceplis e notista politico del nostro giornale, si giocano in un rebus di alleanze che potrebbe cambiare gli equilibri nel cuore dell’Unione europea. Stay tuned.

Andiamo avanti e apriamo la sezione “Professioni” con un articolo di Andrea Dili, componente della Giunta nazionale di Confprofessioni e delegato per l’area “fisco ed economia”, che ci racconta il travagliato percorso delle società tra professionisti. Ebbene, dopo 14 anni si accende una luce sulle operazioni di aggregazione e di ristrutturazione degli studi professionali, che finalmente possono essere effettuate in regime di neutralità fiscale. Una vittoria o solo un pareggio? Un invito alla lettura. Dal fisco al lavoro, il nuovo anno porta in dote il “Collegato lavoro” e Diana Larenza dell’Ufficio studi di Confprofessioni mette in fila tutte le misure che toccano da vicino i liberi professionisti. Bilancio positivo.  Rimanendo in tema lavoro, si vola alto con l’intervento di Glenda Quintini, direttore della divisione Skills and Future Readiness dell’Ocse, che ci illustra i risultati dell’indagine sulle competenze degli adulti. Un quadro piuttosto sconfortante, che ci colloca fanalino di coda tra i Paesi Ocse, in un mercato del lavoro dove lo squilibrio tra la domanda crescente di skill e il livello medio-basso degli italiani pone seri problemi sulle prospettive del lavoro. Da far riflettere. E allora scopriamo poi che l’Italia “importa” professionisti da Paesi esteri. L’articolo di Gianluca Pillera, esperto giuslavorista, ci offre un quadro dettagliato sui professionisti che operano in Italia. E anche qui le sorprese non mancano.

In questo numero abbiamo dedicato ampio spazio alle politiche ambientali, che si ricollegano al tema di copertina e alle questioni europee. Se dunque uno dei pilastri su cui si fonda la nuova strategia politica di politica industriale è la transizione green, dobbiamo però fare i conti con le difficoltà che si registrano in diverse regioni italiane, come spiega molto bene Roberto Accossu, vicepresidente della Federazione italiana dottori in agraria e forestali. Un articolo da leggere dalla prima all’ultima riga. Sempre in tema ambientale, Edoardo Rinaldi ci spiega perché il regolamento europeo sulla deforestazione è slittato di un anno. E anche qui entrano in gioco Pmi e professionisti. Chiudiamo la sezione con un articolo curioso. Il nostro Matteo Durante è andato a sentire due veterinarie esperte in medicina comportamentale animale per capire un fenomeno che sta prendendo sempre più piede negli studi professionali: la presenza di animali domestici in ufficio. Spoiler: con tanti consigli pratici.

E non è ancora finita. Apriamo la sezione Cultura celebrando i 200 anni del Museo Egizio di Torino. Romina Villa ci accompagna nella Galleria dei Re per ammirare le statue dei Faraoni, raccontandoci il superbo lavoro di riallestimento delle sale e numerose storie, aneddoti e curiosità del più antico museo del mondo. Da non perdere una visita al Museo Byron e del Risorgimento da poco inaugurato a Palazzo Guiccioli a Ravenna. Sapevate poi che l’Italia è il Paese che vanta il maggior numero di collezionisti? Carlo Bertotti ci guida tra francobolli, orologi di lusso, auto d’epoca e mattoncino Lego per scoprire che si possono spendere cifre folli per aggiudicarsi l’oggetto del desiderio. Cambiando canale, entriamo nel piccolo schermo con la brillante penna di Claudio Plazzotta. Eh sì, perché chi recitava il de profundis della tv tradizionale, schiacciata dalle piattaforme streaming, deve rimangiarsi tutto. O quasi.

 

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Autore: ConfProfessioni, Ufficio Stampa

 

Redazione Fidaf

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