L’espansione dei vigneti e il decreto sul vino dealcolato: opportunità e sfide per il settore vitivinicolo italiano

L’espansione dei vigneti e il decreto sul vino dealcolato: opportunità e sfide per il settore vitivinicolo italiano

Introduzione

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Lecce, approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 75 del 24/10/2008 e redatto dal prof. Sechi, offre nuove possibilità per il settore vitivinicolo grazie alla prevista espansione dei vigneti. Questo scenario si intreccia con le opportunità generate dal decreto italiano del 2024, che regola la produzione di vini dealcolati. Il presente studio esamina le implicazioni di queste novità per il settore vitivinicolo, considerando opportunità, sfide e prospettive future.

  1. Opportunità per la coltivazione dei vigneti

Espansione della produzione vitivinicola

Il decreto del 2024 consente l’utilizzo di uve provenienti da vigneti non soggetti alle rigide normative delle denominazioni di origine protetta (DOP) e indicazioni geografiche protette (IGP). Questo crea opportunità per destinare nuovi vigneti alla produzione di vini dealcolati. Secondo uno studio di Casini et al. (2022), l’ampliamento della superficie vitata, se orientato verso prodotti innovativi, può favorire una crescita sostenibile del settore, rispondendo alle nuove richieste del mercato.

Aumento della redditività agricola

La possibilità di sfruttare i terreni che risultano incolti e spettrali in conseguenza del disseccamento causato da Xylella, per coltivare uve destinate al vino dealcolato rappresenta una strategia per incrementare il reddito agricolo, non escludendo le aree meno vocate. Come evidenziato da Gatti e Mariani (2021), la diversificazione della produzione vinicola contribuisce a ridurre i rischi economici legati a un’eccessiva dipendenza dalle DOP/IGP.

Innovazione e diversificazione del mercato

La crescente domanda di vini a basso contenuto alcolico è confermata da dati internazionali (Wine Intelligence, 2023). L’introduzione di prodotti innovativi, come i vini dealcolati, consente ai produttori di soddisfare un pubblico attento alla salute, favorendo una diversificazione del mercato.

  1. Impatti sul mercato vitivinicolo

Domanda di vini dealcolati in crescita

Il consumo di vini dealcolati è aumentato del 20% tra il 2020 e il 2023 (OIV, 2024). L’espansione dei vigneti prevista dal PTCP permette di rispondere a questa tendenza, posizionando le province italiane come protagoniste di un segmento di mercato in espansione.

Diversificazione dei prodotti

La produzione di vini dealcolati amplia il ventaglio di offerte disponibili, consentendo ai produttori di raggiungere mercati internazionali e di nicchia. Seghesio et al. (2023) sottolineano come l’innovazione di prodotto sia fondamentale per competere sui mercati globali, mantenendo al contempo un legame con la tradizione vitivinicola.

  1. Sfide per i produttori locali

Concorrenza con vini tradizionali

La crescita del settore dei vini dealcolati potrebbe generare tensioni con i produttori di vini DOP/IGP, che potrebbero percepire una competizione interna. Marchesi et al. (2020) sottolineano la necessità di proteggere la reputazione dei vini tradizionali per evitare una “diluzione” dell’immagine del territorio.

Adattamento tecnologico

I processi di dealcolazione richiedono tecnologie avanzate, come l’evaporazione o le tecniche a membrana (Pomarici et al., 2023). Per i produttori locali, l’investimento iniziale potrebbe rappresentare una barriera significativa.

Sostenibilità agricola

L’espansione dei vigneti deve essere accompagnata da pratiche agricole sostenibili per mitigare gli impatti ambientali, come il consumo idrico e la gestione del suolo. Torelli e Bartolini (2022) sottolineano che un approccio sostenibile è essenziale per mantenere la competitività a lungo termine.

  1. Integrazione con il Piano Territoriale

Terreni non vocati a DOP/IGP

Il PTCP potrebbe incentivare l’utilizzo di aree ormai incolte e in attesa di una rigenerazione paesaggistica oltre a quelle non tradizionalmente vocate alla viticoltura di qualità, rendendole produttive attraverso la destinazione al vino dealcolato. Questa strategia è stata già applicata con successo in altre regioni, come riportato da Bianchi et al. (2022).

Valorizzazione del territorio

L’espansione dei vigneti può avere un impatto positivo sull’economia rurale, stimolando l’agricoltura, l’occupazione e il turismo enogastronomico. Secondo Santini e Monteverdi (2023), politiche di marketing mirate possono rafforzare l’identità del territorio, aumentando la competitività a livello internazionale.

Differenziazione dei poli produttivi

Specializzare alcune aree nella produzione di vini dealcolati potrebbe ridurre la pressione sulle zone destinate ai vini tradizionali. Questa differenziazione favorisce una convivenza tra tradizione e innovazione (Zanoni et al., 2024).

  1. Prospettive future

Posizionamento strategico sui mercati internazionali

Se gestita correttamente, l’espansione dei vigneti e la produzione di vini dealcolati potrebbero consentire alla Provincia di Lecce di utilizzare il paesaggio rurale incolto e all’Italia di affermarsi come leader mondiale in questo segmento di mercato (OIV, 2024).

Equilibrio tra tradizione e innovazione

Bilanciare l’apertura a nuovi prodotti con la tutela delle tradizioni vitivinicole sarà essenziale. La collaborazione tra consorzi vinicoli e istituzioni locali potrebbe facilitare questa transizione (Pomarici et al., 2023).

Sinergie tra attori locali

La cooperazione tra produttori, consorzi e istituzioni sarà fondamentale per promuovere una crescita sostenibile e prevenire conflitti interni (Gatti e Mariani, 2021).

 

Conclusioni

Il decreto sul vino dealcolato e l’espansione dei vigneti prevista dal PTCP rappresentano una significativa opportunità non solo per il settore vitivinicolo ma per l’intero paesaggio rurale in attesa di rigenerazione della Provincia di Lecce. Tuttavia, il successo di queste iniziative dipenderà dalla capacità dei produttori e delle istituzioni di integrare innovazione, sostenibilità e valorizzazione delle tradizioni locali, posizionando il territorio come leader nella qualità e diversificazione dei prodotti.

 

Bibliografia

  1. Casini, L., Mariani, A., & Torelli, S. (2022). Innovazione e sostenibilità nella viticoltura italiana. Rivista di Economia Agraria, 77(3), 145-162.
  2. Gatti, S., & Mariani, P. (2021). La diversificazione nel settore vinicolo: sfide e opportunità. Italian Journal of Food Science, 33(2), 211-229.
  3. Marchesi, M., Bianchi, G., & Pomarici, E. (2020). La percezione della qualità nei vini italiani. Wine Economics Review, 9(1), 35-49.
  4. (2024). Global Wine Market Trends 2023-2024. Organisation Internationale de la Vigne et du Vin.
  5. Pomarici, E., Seghesio, M., & Zanoni, S. (2023). Technological Innovations in Wine Dealcoholization. Journal of Wine Research, 34(1), 12-27.
  6. Santini, C., & Monteverdi, G. (2023). Enoturismo e valorizzazione territoriale: un modello per l’Italia rurale. Agricoltura e Territorio, 58(4), 78-90.
  7. Seghesio, M., Torelli, S., & Bartolini, F. (2023). Vino e sostenibilità: prospettive future per il mercato italiano. Sustainability, 15(7), 2345.
  8. Wine Intelligence. (2023). Low and No Alcohol Wine: Consumer Insights.

 

Quotidiano di Puglia, 13.01.2025

 

Autore: Antonio Bruno, Presidente ADAF Lecce 

 

 

 

 

 

Redazione Fidaf

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