Le risorse genetiche vegetali per la sostenibilità delle produzioni agroindustriali
La conoscenza della diversità genetica nelle specie coltivate, intesa anche in termini di variabilità intraspecifica, riveste un ruolo cruciale per la sostenibilità dei sistemi agricoli. Cultivars/varietà adattate all’ambiente di coltivazione, soprattutto in aziende ad alto grado di diversificazione colturale, consentono un utilizzo razionale ed ottimale delle risorse disponibili, richiedendo notoriamente minori input chimici.
L’interesse europeo verso le ‘crop wild relatives’ ossia i progenitori selvatici delle specie coltivate che hanno un’utilità derivata dalle loro relazioni filogenetiche, nasce proprio per le potenzialità che offrono al miglioramento genetico in risposta alle emergenze dovute a stress biotici e abiotici, ma anche alle richieste di ampliamento del patrimonio varietale.
Nelle specie frutticole, inoltre, la selezione clonale consente di valorizzare la variabilità intra-specifica che contraddistingue le varietà-popolazione, ben adattate all’ambiente di coltivazione. In tale contesto, l’accesso ai dati relativi alla caratterizzazione biochimica e alle caratteristiche nutraceutiche delle specie coltivate può meglio indirizzare le scelte varietali, incontrando la sensibilità dei consumatori e dell’industria di trasformazione verso cibi funzionali che coniugano la funzione nutritiva agli effetti benefici sulla salute.
Su queste tematiche l’ENEA è impegnata da diversi anni nello sviluppo di metodologie volte alla valorizzazione del germoplasma locale che possono di essere di ausilio per le scelte colturali, per l’innovazione dei sistemi produttivi tradizionali e per un miglior utilizzo del prodotto finale…