Le future priorità per la produzione alimentare
La Diagnosi
Nei prossimi anni gli studiosi che si occupano di produzione agricola ed alimentare dovranno affrontare una serie di importanti problematiche relative:
- all’incremento della popolazione mondiale (a fine 2015 sono stati raggiunti 7,4 miliardi e probabilmente raggiungeremo i 9 miliardi .già nel 2030);
- all’incremento della durata media della vita: già in Italia, Giappone, Svizzera ecc. l’attesa media di vita è di oltre 80 anni ed in tutti i Paesi aumenta il numero degli anziani;
- ad una urbanizzazione galoppante (oltre la metà della popolazione mondiale vive già oggi in agglomerati urbani);
- al continuo incremento della domanda mondiale degli alimenti; sia quantitativa che qualitativa, legata a tutti e tre i punti precedenti;
- al continuo decremento della disponibilità di terreni coltivabili. In Italia sono già meno di 000 metri quadri a testa quando, per soddisfare le nostre necessità alimentari di base, ce ne vorrebbe almeno il doppio. Ormai in Italia importiamo annualmente il 60% di grano tenero, il 30% di grano duro, il 30% di mais, il 90% di soia, solo per citare alcune delle principali fonti alimentari di origine vegetale.
Tutte queste non sono previsioni, bensì fatti ormai accertati,che pongono gli agronomi,gli agroindustriali ed i politici di fronte ad una sfida epocale ed a tutta una serie di obiettivi, finora non sufficientemente studiati, da affrontare organicamente per rispondere ad una certa valorizzazione prioritaria mondiale della produzione agricola alimentare.
Senza cibo avvengono le rivoluzioni e cessa la vita!
La Terapia
- Dovranno essere studiate ed attuate pratiche colturali che producano un aumento della sostanza organica nel terreno, dagli attuali 0,5-1% al 3,0-3,5% (come era anche solo pochi decenni fa), con il duplice scopo di aumentarne la fertilità e di intrappolare per anni nel terreno una enorme quantità di C02 contenuta in tale sostanza organica, riducendo in tal modo nell’ambiente l’effetto serra di origine agricola.
- Occorre che vengano sviluppate ricerche su nuovi sistemi di coltivazione: minimum tillage e di irrigazione e l’ottenimento di nuove varietà, cercando di adattare la pianta e l’animale allo specifico ambiente in cui debbono prosperare, utilizzando tutte le tecnologie oggi disponibili, senza preconcetti e preclusioni e non solo cercare di adattare l’ambiente alle esigenze delle specie alimentari allevate. Quindi specialmente la biologia applicata dovrà avere un ruolo fondamentale…