Le assicurazioni in agricoltura

Una esigenza che accumuna tutti gli imprenditori agricoli – indipendentemente dalla specificità delle attività da essi svolte – è costituita dalla necessità di assicurarsi contro i troppi rischi che penalizzano il reddito sperato.

L’ articolo – appresso riportato – di Nicola Santoro evidenzia tale realtà e merita, pertanto, piena attenzione.

Luigi Rossi.


Per rendersene conto basta porsi due apparentemente facili domande : cosa è oggi l’agricoltura ? quale è la specificità delle relative assicurazioni ?

L’agricoltura, ormai è noto, è un’attività molto complessa, per la varietà dei beni che produce, per la imprevedibilità delle condizioni di produzione e per la oscillazione – spesso marcata – dei prezzi di vendita. Non è sostanzialmente paragonabile a nessuna attività industriale. E’ evidente, pertanto, come non sia semplice definire in anticipo le modalità e le condizioni contrattuali per le assicurazioni, in assenza di regole ben determinate e concordate.

La necessità di trovare valide soluzioni è stata oggetto, negli ultimi anni – a livello sia comunitario, sia nazionale – di profonde innovazioni, mediante il decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102 e le relative norme applicative, che hanno fissato termini, modalità e procedure per la erogazione dei contributi sui premi assicurativi, in relazione ai nuovi canali comunitari di finanziamento.

Ulteriori fattori di svolta sono costituiti dalle novità introdotte con il Programma di Sviluppo Rurale Nazionale (PSRN), che attengono a Gestione del rischio, Infrastrutture irrigue, Miglioramento genetico e Biodiversità animale.

L’assicurazione agricola, così come è stata sinora praticata, registrerà sicuramente ulteriori, profonde modificazioni, producendo inevitabilmente incertezze e fasi di assestamento. Saranno importanti gli indirizzi e il sostegno offerti dal MIPAAF e dalla Conferenza Stato-Regioni.

Vanno tenute presenti, pertanto, tutte le specificità della produzione agricola, nei vari settori. In quello vegetale le colture sono numerosissime, dalle coltivazioni alla frutticoltura, all’orticoltura. E le caratteristiche di produzione variano considerevolmente da territorio a territorio, sia per le differenze varietali, sia per fattori ambientali. Lo stesso dicasi per le diverse specie di allevamenti zootecnici. Dal punto di vista assicurativo non si può non tenere conto delle differenze che caratterizzano ogni azienda, per il valore della produzione, per le difficoltà legate al territorio, al clima, all’ambiente. Una zona più esposta alla grandine, per esempio, ha problemi diversi rispetto ad altri ambienti meno a rischio. E questa considerazione ha una rilevante importanza sia nell’interesse dell’assicuratore, sia – e soprattutto – dell’impresa agricola.

Vale quindi la pena di sottolineare alcuni aspetti innovativi del Piano assicurativo vigente, che tende a superare le polizze “monorischio” e aprire a quelle “pluririschio” e         “multirischio”, in modo da garantire una più ampia copertura. La gestione di questi prodotti – sebbene non costituiscano una novità assoluta – richiede una maggiore specializzazione degli intermediari, atta anche a suscitare adeguata attenzione da parte degli agricoltori interessati.

Gli eventi che creano danni alle produzioni agricole vengono differenziati in catastrofali, come la siccità, oppure atmosferici, come la grandine.

La “territorialità” delle formule assicurative apre la prospettiva di una maggiore estensione della protezione alle regioni del Centro e del Sud, dove le imprese agricole protette hanno minore incidenza. Comunque, maggiori incentivi ai nuovi assicurati favoriscono un crescente interesse delle imprese, in tutto il territorio nazionale.

E’ stata riservata adeguata attenzione a settori con specifiche peculiarità. Ad esempio, per quello zootecnico, per il quale sono tenute in considerazione – a livello sperimentale – le riduzioni di produzione di latte bovino a seguito di squilibri termo-igrometrici; o il settore della maiscoltura, le cui produzioni possono essere assicurate contro le fitopatie responsabili delle aflatossine.

In sintesi, si va sempre più verso soluzioni assicurative finalizzate alla copertura del reddito, influenzato, come è noto, anche dalle mercuriali di vendita, spesso non rispondenti pienamente alla realtà dei mercati.

In questo contesto molto complesso e articolato, che richiede una adeguata sperimentazione applicativa, si evidenziano aspetti dai quali non si potrà prescindere ::l’ampliamento degli strumenti assicurativi e il loro finanziamento, nonché intermediari sempre meno generalisti, bensì portatori di specificità professionale.

E’ evidente la necessità di un adeguato sostegno finanziario, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Anche gli strumenti applicati e applicabili sono interessanti, come l’introduzione dei fondi di mutualizzazione, che consentono alle imprese associate una copertura dei rischi complementare rispetto a quella delle polizze ordinarie.

In conclusione, l’attuale Piano assicurativo apre nuove prospettive di rilevante interesse al settore; ma il percorso, cominciato positivamente, richiede piena partecipazione e concreta collaborazione tra le parti interessate.

 mele

Redazione Fidaf

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