L’avventura straordinaria di Nazareno Strampelli
Nell’ambito della mostra “DNA. Il grande libro della vita da Mendel alla genomica”
Conferenza di Roberto Lorenzetti sul tema:
L’avventura straordinaria di Nazareno Strampelli.
e presentazione del volume
…lassù a Campomoro a rubar segreti alla natura. Scritti editi e inediti di Nazareno Strampelli”
LA GIORNATA E’ DEDICATA A NORBERTO POGNA
Roma, Palazzo delle Esposizioni
Sala cinema (Ingresso da Via Milano 9/a)
Giovedì, 25 maggio ore 18,30
Uno spazio della mostra sulla storia del DNA visitabile a Roma fino al prossimo 18 giugno al Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale, è stato riservato allo scienziato italiano Nazareno Strampelli, a torto dimenticato quando in realtà è stato il grande padre della rivoluzione verde creando grani che hanno rivoluzionato la granicoltura mondiale. Fin dai primi anni del ‘900 nel suo laboratorio di Campomoro nei pressi di Rieti, applicò le leggi di Mendel ancor prima che queste fossero rese note.
Suoi sono i grani della “battaglia del grano” che, al di là della retorica di quel capitolo di storia del fascismo, portarono all’autosufficienza granaria italiana, e suoi sono anche i grani impiegati nella Cina comunista di Mao Zedong dove hanno prodotto la quintuplicazione della produzione frumentaria.
Non c’è Paese al mondo che non abbia impiegato i grani i che Nazareno Strampelli creava nei suoi laboratori di Roma e Rieti.
Se avesse sfruttato economicamente le sue scoperte sarebbe stato di certo tra gli uomini più ricchi al mondo, ed invece egli preferì dedicarsi unicamente alla ricerca remunerata da un semplice stipendio statale.
In molti hanno pensato che Strampelli meritasse il premio Nobel che nel 1976 venne assegnato Norman Borlaug per la sua rivoluzione verde in Messico, impiegando quello stesso metodo che Strampelli aveva usato all’inizio del novecento a Rieti.
Tra le centinaia di varietà di grani creati da Strampelli ne sopravvivono ancora diversi, il più noto dei quali è il “Senatore Cappelli” largamente usato nell’alta ristorazione e alla base di tante recenti esperienze imprenditoriali nel campo dell’agricoltura di qualità.
Questa straordinaria pagina di storia della scienza è rimasta a lungo celata nelle polverose carte d’archivio scoperte da diversi anni da Roberto Lorenzetti, direttore dell’Archivio di Stato di Rieti, e autore di diversi saggi su questa figura.
In occasione di questa conferenza sarà presentato in anteprima il volume “…lassù a Campomoro a rubar segreti alla natura. Scritti editi e inediti di Nazareno Strampelli”.
“…applicò le leggi di Mendel ancor prima che queste fossero rese note”.
Curioso che nonostante questa leggenda sia stata smontata, essa continui ancora ad essere riproposta!
Per applicare le leggi di Mendel prima ancora che queste siano rese note, significa averle riscoperte da sè, ma di questo non esiste alcuna prova documentale.
Mendel viene divulgato in Italia per la prima volta nel 1903 da Giuseppe Cuboni sulle pagine di quel “Bollettino della Società degli agricoltori italiani” che Strampelli conosceva benissimo, così come conosceva benissimo Cuboni. Non è un caso che i primi lavori “alla Mendel” Strampelli li svolga a partire dall’anno dopo.
La stessa “favola” di Cuboni che si meraviglia del fatto che Strampelli applica Mendel senza conoscerlo non ha alcun riscontro documentale (nè Nazareno Strampelli nè Giuseppe Cuboni hanno mai messo nero su bianco una simile versione dei fatti). L’unico che ne parla è Benedetto Strampelli, al quale è stato dato credito non perchè ha portato le prove a sostegno di quanto ha dichiarato, ma solo perchè era il figlio di Nazareno.
Ma, si sa, le favole sono sempre belle da raccontare…