L’apicoltura affronta i cambiamenti climatici

L’apicoltura affronta i cambiamenti climatici

Siamo quasi alla fine di una stagione vegetativa fortemente condizionata da fenomeni meteorologici che si distinguono per persistenza ed intensità. Le specie mellifere forestali e coltivate quali robinia, castagno, tiglio, trifogli, sulla, ecc. sono state condizionate fin dalla loro ripresa vegetativa primaverile da una variabilità meteorologica, termica e pluviometrica, anomala.

Il primo evento significativo si è verificato nella notte fra il 19 ed il 20 aprile, quando una gelata primaverile, determinata nella fase finale da un’inversione termica, ha trovato l’acacia in una fase vegetativa anticipata rispetto agli ultimi anni. Le mappe di fioritura fatte su osservazioni nazionali, nell’ambito del progetto IPHEN, mostrano che quest’anno l’attività era ripresa con circa 6 giorni d’anticipo. La gelata ha, quindi, provocato danni alle fioriture soprattutto nei fondovalle.
Durante la fioritura poi, soprattutto il centro-nord, si sono registrate temperature di 1-2 °C inferiori alla media e precipitazioni minori di circa il 30%. La produzione di nettare che si avvale di un clima caldo umido ha risentito fortemente della concomitanza degli eventi e la produzione in molte aree del centro-nord ha fatto registrare cali di oltre il 60%…
Pathway in Monet's Garden at Giverny - Claude Monet - 1902
Pathway in Monet’s Garden at Giverny – Claude Monet – 1902

Redazione Fidaf

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