L’agroalimentare del futuro. A Firenze l’innovazione è già qui
Quali sono le opportunità che il progresso tecnologico offre al sistema agroalimentare italiano? Quali cambiamenti ci attendono? Ricerca, Istituzioni e Industria fanno il punto, tra prospettive e progetti, oggi a Firenze, presso la sede dell’Accademia dei Georgofili, alla presenza del Ministro Maurizio Martina, che ha concluso i lavori.
L’evento L’agroalimentare italiano nel futuro, organizzato dal CREA, il più importante ente italiano di ricerca sull’agroalimentare e dal CL.A.N. (Cluster Tecnologico Agrifood Nazionale), il partenariato di soggetti rilevanti della filiera agroalimentare per la sostenibilità e l’innovazione, è una preziosa occasione di confronto sul futuro che ci aspetta nonché sulla crescita economica incentrata sulla ricerca.
Il Presidente dell’Accademia dei Georgofili, Giampiero Maracchi, ha ricordato che “siamo di fronte a un cambiamento epocale che desidera risposte globali. In questo panorama, l’agricoltura riveste un ruolo di primaria importanza con due elementi fondamentali: produttività e sostenibilità. L’Accademia dei Georgofili, con oltre 260 anni di storia e più di 800 accademici presenti nel mondo, è un’istituzione super partes che ha sempre operato per il bene dell’agricoltura e desidera continuare per questa strada, naturalmente al passo con i tempi che richiedono sempre più innovazione”.
Biotecnologie sostenibili e agricoltura digitale: queste le parole chiavi alla base del piano triennale straordinario del CREA, che ha ricevuto dalle legge di stabilità 21 milioni di euro per permettere alla nostra agricoltura di proiettarsi a pieno titolo nel prossimo decennio.
“Con questi fondi – afferma Salvatore Parlato, commissario straordinario CREA – applicheremo tecniche innovative di miglioramento genetico, di recente definizione e diverse da quelle finalizzate agli Ogm, ad alcune specie agrarie di specifico interesse per l’agroalimentare italiano, dall’ortofrutta ai cereali con l’obiettivo di incrementare in modo naturale e non invasivo la resistenza ai patogeni e il miglioramento della qualità dei prodotti. Inoltre – prosegue Parlato -– investiremo molto anche nello sviluppo dell’agricoltura di precisione, per favorire e diffondere l’introduzione delle nuove tecnologie in agricoltura”…