L’agricoltura nel continente africano

L’agricoltura nel continente africano

1^ PARTE – WEST AFRICA

Il bilancio dell’approvvigionamento e della domanda di cereali del Benin per il 2024 mostra un panorama complesso, con alcune aree di autosufficienza e altre di significativa dipendenza dalle importazioni. Di seguito una sintesi critica:
1. Dipendenza dalle Importazioni di Grano
• Grano: Il Benin mostra una chiara dipendenza dalle importazioni di grano, con una produzione interna quasi inesistente (solo 2 mila tonnellate disponibili). Il 2024 richiederà 161 mila tonnellate di grano importato, ovvero il 98% della domanda complessiva. Questa dipendenza implica una vulnerabilità del paese alle fluttuazioni dei prezzi internazionali e alle questioni geopolitiche globali che influenzano
il mercato del grano.
2. Autosufficienza Parziale nei Cereali Grossolani
• Cereali grossolani: Al contrario, il Benin è relativamente autosufficiente nella produzione di cereali grossolani, con una produzione nazionale di 2.245 mila tonnellate, sufficiente a coprire quasi tutta la domanda interna. Le importazioni per questa categoria sono minime (solo 10 mila tonnellate richieste), il che riflette un settore agricolo nazionale relativamente robusto in questo segmento. Tuttavia, l’aumento delle scorte di 314 mila tonnellate suggerisce una strategia di accumulo per futuri bisogni o emergenze.
3. Produzione di Riso in Crescita, ma con Importazioni Consistenti
• Riso: Sebbene la produzione di riso sia aumentata rispetto agli anni precedenti (110% rispetto alla media quinquennale), il Benin continua a importare quantità significative, con un fabbisogno di 200 mila tonnellate di importazioni nel 2024. Questo riflette sia una domanda crescente di riso nel paese, sia l’inadeguatezza della produzione locale a coprire interamente il consumo, nonostante un miglioramento.
4. Consumo Pro Capite
• I dati mostrano un interessante schema di consumo: la popolazione consuma principalmente cereali grossolani (86 kg pro capite), mentre il riso e il grano hanno un consumo più contenuto, rispettivamente di 45 kg e 12 kg pro capite. Questo indica una dieta tradizionalmente basata sui cereali locali, con il riso che ha un ruolo crescente, probabilmente a causa dei cambiamenti delle abitudini alimentari e dell’urbanizzazione.
5. Riduzione delle Importazioni Totali
• Le importazioni complessive di cereali previste per il 2024 (371 mila tonnellate) sono notevolmente inferiori rispetto all’anno precedente (769 mila tonnellate), un calo del 65% rispetto alla media recente.
Ciò segnala un miglioramento nella capacità del paese di produrre cereali a livello nazionale, soprattutto nei cereali grossolani e nel riso, riducendo la dipendenza dalle importazioni.
6. Vulnerabilità e Opportunità
• Vulnerabilità: La dipendenza quasi totale dalle importazioni di grano rappresenta un punto debole significativo, mentre la parziale autosufficienza nei cereali grossolani offre una certa stabilità alimentare interna. Tuttavia, la tendenza a importare riso nonostante l’aumento della produzione indica che c’è ancora margine per investire in infrastrutture agricole e tecnologie che migliorino l’efficienza e la resa del riso.
• Opportunità: Con il miglioramento delle capacità produttive di riso e cereali grossolani, il Benin potrebbe ridurre ulteriormente le importazioni e promuovere la sicurezza alimentare. Politiche agricole mirate potrebbero sostenere questa transizione, favorendo l’autosufficienza e creando riserve strategiche.
Conclusione
Il bilancio di approvvigionamento e domanda di cereali per il Benin nel 2024 presenta un quadro misto, con progressi nella produzione di riso e cereali grossolani ma una persistente dipendenza dalle importazioni di grano. Il paese ha opportunità di migliorare ulteriormente la sua autosufficienza alimentare, riducendo la vulnerabilità alle fluttuazioni del mercato internazionale e alle crisi di approvvigionamento globali.
Il Benin è una piccola economia strettamente legata a quella del suo vicino, la Nigeria. Il paese dipende in gran parte dalle esportazioni di cotone, che costituiscono il 45% delle sue entrate, e dalle esportazioni di prodotti alimentari come frutta secca, semi, frutta fresca e carne, che rappresentano il 21% delle entrate totali. Il previsto rallentamento della crescita economica in Nigeria costituisce un ulteriore rischio al ribasso per il Benin…

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AUTORE: Aldo Sisto – ADAF Piave

 

 

Redazione Fidaf

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