L’agricoltura associata può essere più competitiva?
L’origine dell’agricoltura e della proprietà dei terreni coltivabili sono legate all’uomo da quando iniziò la sua vita stanziale e lo scambio dei prodotti. Una lunga e complessa storia che ha lasciato tracce di tante esperienze vissute, ma mai rimasta costante e uguale nello spazio e nel tempo. Sull’argomento mi permetto di suggerire la lettura di un’efficace sintesi recentemente pubblicata da Luigi Costato (Acta Concordium n. 43, dello scorso aprile 2017). Offre un quadro significativo che induce a riflettere ed anche a capire meglio gli errori che continuiamo a commettere.
Vorrei richiamare l’attenzione, dei giovani, soprattutto su quella “mezzadria” che non hanno vissuto e forse neppure studiato, pur essendo stata fulcro della “civiltà contadina”, che molti amano ricordare. E’ stata un grande e apprezzato sistema associativo per la gestione della terra coltivata. Nata agli inizi del XIII secolo, si è diffusa in particolare nel centro-nord della nostra penisola e in alcuni territori europei. Si era ben compreso che, condividendo con i lavoratori i risultati produttivi, si potevano ottenere redditi maggiori. I “poderi” venivano infatti condotti associativamente, stipulando appositi contratti, anche diversi tra loro e basati sulle specifiche caratteristiche ambientali locali e sulla composizione della famiglia colonica…