La scienza (chimica, biologia, genetica, epidemiologia, neuroscienze, antropologia) spiega perché le diete “miracolose” sono inefficaci o dannose
A integrazione di un recente post nel quale accennavo all’esigenza di liberarsi dei pregiudizi sulla salute vecchi e nuovi aggiungo qualche considerazione sul connesso tema dell’alimentazione. Tanti sedicenti esperti propongono soluzioni semplici per un problema enormemente complicato : la realtà dei meccanismi della nutrizione umana è troppo complessa perché si possa ricondurre il tutto a qualche cibo da preferire o evitare e a qualche regola di comportamento. Lo dimostra in primo luogo l’instabilità dei messaggi propalati: colpa dello zucchero (sono arrivati a paragonarlo al fumo per i danni che è accusato di generare; no dei grassi, no della carne, no dei carboidrati.
Ma non torna quasi niente: Spector dimostra nel suo libro che i Cretesi che mangiano tanti grassi stanno meglio dei loro vicini Iche ne consumano meno; i Cubani che abbondano nell’assunzione dello zucchero sono meno obesi degli americani che ne consumano pro-capite la metà. Sono importanti i geni, ma ancor più importante è come il corpo si adatta ai cambiamenti di dieta in connessione con le condizioni di vita (altrimenti no si spiegherebbe la sopravvivenza pur con alimentazione ridotta al minimo per esempio di popoli nomadi – e in genere di popolazioni in condizioni di vita stentata…