La salvezza del pianeta passa dalla conoscenza

E se  l’istruzione si spingesse oltre i banchi di scuola e le aule universitarie?  Se s’insegnasse a conoscere e allo stesso  tempo a “vivere in armonia” con la natura? Ad “usufruire”, piuttosto che  a “sfruttare”? Ad imparare a riconoscere il “dono” che la terra offre all’uomo ogni giorno? Chissà se sia  questo il modo con cui l’uomo potrebbe rimediare agli sbagli fatti in passato e a quelli attuali!
Così come la cura migliore di una  malattia necessita della conoscenza della sua eziopatogenesi, allo stesso modo l’uomo ha bisogno di capire il potenziale contributo che la natura potrebbe dargli se spendesse le sue energie non per soppiantarla ma per migliorare quello che già lei, in quanto “madre”, si prodiga a fornirgli. In una parola Biosestinibilità.
Gli stessi scienziati che in questi ultimi anni hanno sviluppato le tecnologie in grado di sfamare una popolazione di oltre 7 miliardi di persone, riconoscono che l’attuale modello produttivo consuma le risorse naturali su cui si basa (terra, acqua, suolo e biodiversità) ad un ritmo superiore alla loro capacità naturale di rigenerazione e non è quindi sostenibile nel lungo termine. Sarebbe pertanto utile instaurare una relazione “mutualistica” e non “competitiva” fra uomo e natura. In campo scientifico, economico e culturale.
Si dovrebbe cominciare con i ragazzi nelle scuole, educandoli per esempio ai cicli di coltivazione del grano, illustrando le innovazioni con i relativi benefici e limiti,  insegnando il rispetto delle piante e la “tutela dei paesaggi agricoli”, quale espressione di una agricoltura reale e attiva. Basterebbe far riflettere i ragazzi sui “tempi” della semina, della crescita, dello sviluppo e della maturazione delle piante! La natura e le coltivazioni in particolare sono molto istruttive in termini di pazienza e perseveranza, virtù estremamente preziose, sempre!
Aumenterebbe sicuramente la consapevolezza del bene “alimento” e, inevitablmente il rispetto verso la natura, il cibo  e coloro (gli agricoltori) che lo producono. Sarebbe un modo per avvicinare i ragazzi a temi che permettano di riconoscere il contributo che ciascuna forma di vita da all’ecosistema e renderli consapevoli degli effetti che comporterebbe la scomparsa di una specie. La biodiversità non sarebbe un concetto astratto, ma impareremmo a riconoscerla nel nostro mondo circostante. E impareremmo a riconoscere le piante e quelle più adatte ai nostri ambienti!
Essere a conoscenza delle risorse del proprio territorio,  promuoverebbe per i cittadini molteplici vantaggi: sfruttare con criterio i prodotti della propria terra; evitare una spesa superflua per acquistare prodotti fuori stagione; favorire l’economia del proprio Paese; conservare una tradizione “culturale” e gastronomica che rappresentano l’identità di un popolo.
I Paesi Sviluppati che hanno saputo potenziare il settore alimentare e hanno aumentato notevolmente la produttività, rischiano di perdere il contatto con  il proprio prodotto agricolo e con il relativo ciclo di produzione. In tali condizioni i ragazzi sono portati a immaginare che il latte e il pane provengano dal supermercato senza riconoscerne la filiera. Grande è il rischio di una frattura tra agricoltura e cittadini.
Determinante sarebbe anche la giusta modalità d’istruzione; infatti, se sono necessarie delle basi teoriche, è altrettanto necessaria un’applicazione sul campo e questo perché generalmente si può conoscere appieno qualcuno o, come in questo caso, qualcosa, solo standovi a diretto contatto; le scuole dovrebbero inserire, degli spazi dedicati ad attività che facciano parte integrante dell’orario scolastico con un approccio che permetta fin da giovani, di mettere in pratica il reale significato del termine “economia”: organizzazione dell’uso di risorse per soddisfare al meglio i bisogni individuali e collettivi.

sviluppo_sostenibile

Redazione Fidaf

Un pensiero su “La salvezza del pianeta passa dalla conoscenza

  1. Sono molti i concetti interessanti in questo articolo di Annarita. Io sottolineerei l’importanza di conoscere e valorizzare le risorse del proprio territorio.

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