La luna, il maiale e le formiche

La luna, il maiale e le formiche

L’inizio del Nuovo Anno è stato caratterizzato da un avvenimento eccezionale, poiché l’Agenzia Spaziale Cinese annunciava che alle 3,26 del mattino del 3 gennaio, la sonda Chang’e 4 era atterrata regolarmente nell’area inesplorata dell’altra faccia della Luna.

Una notizia accolta con grande soddisfazione dalla grande maggioranza del popolo cinese, che si apprestava a celebrare il 5 febbraio, l’inizio del 2019, caratterizzato dal segno zodiacale del Maiale, secondo il calendario tradizionale, stabilito dall’Imperatore Huang Di nel 2637 A.C., e riservato alle Festività, mentre viene applicato dal 1912, anno della fondazione della Repubblica Cinese, il calendario Gregoriano.

Al maiale è dedicato l’ultimo segno zodiacale e durante l’intervallo dalla precedente attribuzione avvenuta nel 2007, la Cina aveva bisogno di una conferma che il suo imponente sviluppo economico era supportato anche da una ricerca scientifica di grande respiro, che la rendeva indipendente da quella dei Paesi occidentali e, in particolare, dagli Stati Uniti.

Nel 2007, la Cina aveva superato, infatti, la Germania come terza potenza economica mondiale, ma la crisi degli anni orribili del 2008 e del 2009 aveva avuto profonde conseguenze negative a livello planetario ed il PIL si era ridotto a meno della metà.

Questa tendenza si consolidava fino al 2014 -15, con il PIL compreso tra il 4,6 ed il 6,9%, secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale, che confermava una forte diminuzione della produzione industriale.

Si assisteva così all’inversione di tendenza del grande movimento migratorio che aveva interessato circa 400 milioni di abitanti dalle zone rurali verso i centri urbani ed al rientro di oltre 28 milioni di lavoratori nelle aziende agricole, gestite nel frattempo dalle donne.

Il successo riportato dall’Agenzia Nazionale Spaziale della Cina era quindi una conferma dell’attenzione dedicata dal Governo alle esigenze delle masse rurali, che dovranno affrontare il problema della sopravvivenza nei prossimi trenta anni, quando nel 2050 gli abitanti della terra raggiungeranno, secondo le previsioni della FAO, i dieci miliardi.

L’aspetto più significativo dell’impresa è rappresentato dalla sensibile accelerazione del programma di ricerche sulle condizioni di adattamento delle specie agrarie alle condizioni ambientali della luna, previsto nei prossimi lanci, a cominciare dall’anno del Maiale, come annunciato dal Centro spaziale di Xichang, con Chang’e 5.

Verranno proseguite le attività di ricerca sulle possibilità di allevamento del baco da seta e della patata ed ampliate le ricerche sulle colonie di formiche, capaci di trasmettere le spore dei funghi nella rizosfera delle piante arboree.

Le recenti dichiarazioni dei responsabili dei programmi cinesi sull’agrobiosfera spaziale e sulla possibilità dell’apertura a progetti stranieri, peraltro già in atto da tempo, con alcune Organizzazioni scientifiche ed Istituti universitari del nostro Paese, appaiono di grande interesse per i giovani ricercatori.

L’Italia dispone, infatti, di approfondite conoscenze sulla Formica rufa, che è oggetto di studio fin dal 1956, per iniziativa di Mario Pavan, entomologo ed ecologo, già Ministro dell’Ambiente nel Sesto governo Fanfani.

Questo Imenottero, diffuso nelle foreste di conifere e di latifoglie di molte Regioni, si trova anche al limite superiore della vegetazione, ad oltre 2400 metri di quota, dispone su ogni antenna di 2000 cellule sensoriali, in grado di riconoscere le tossine e di misurare le temperature e la circolazione dell’aria nel nido

Inoltre, sono note le strategie di termoregolazione della Formica Rufa, che potrebbero risultare di grande utilità per le ricerche sull’adattamento nei progetti in Cina, ma a questa specie ben conosciuta, l’Italia potrebbe aggiungere anche le specie di formiche segnalate in ambienti particolari, come quelli asettici delle sale operatorie e delle corsie ospedaliere, ripetutamente segnalate dai mass media.

L’impegno dell’Agenzia Nazionale Cinese dello spazio è dimostrato anche dalla necessità di dare la priorità all’adattamento delle specie produttive, adottando tutti gli accorgimenti disponibili, come ad esempio l’utilizzazione dei tempi dell’energia germinativa durante i giorni di viaggio necessari per raggiungere la luna, in modo da assicurare l’immediata germinazione dei semi, una volta raggiunta la destinazione finale.

A questo proposito, è opportuno ricordare le ricerche promosse nel nostro Paese da un grande biologo forestale, il Prof. Ezio Magini, direttore del Laboratorio per i semi forestali dell’Università degli Studi di Firenze, alla fine del secondo conflitto mondiale, sulle conoscenze della fisiologia e sul comportamento della germinazione, raggiungendo livelli ampiamente riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale, che tornano di piena attualità.

Il Governo Cinese ritiene come elemento fondamentale per il mantenimento della stabilità sociale, il rapido superamento della distanza esistente tra la superficie coltivabile a cereali pari a 600 mq per abitante, rispetto ai 1900 mq disponibili per abitante negli Stati Uniti.

Tuttavia, non si può fare a meno di rilevare che l’approfondimento ed i risultati positivi dell’agrobiologia spaziale, potrebbero venire impiegati, nel breve tempo e con ragionevoli investimenti, per rendere produttive estese superfici del nostro pianeta che presentano condizioni analoghe, sia pure più favorevoli a quelle lunari, e cioè le zone desertiche.

Le Nazioni Unite potrebbero farsi carico di un grande programma per la valorizzazione del Sahara, che con 9 milioni di Kmq, attraversa l’Africa dall’ Atlantico al Mar Rosso, ma anche del deserto freddo del Gobi, che con 1.295.000 Kmq, si estende tra Cina e Mongolia.

Non sono mancati in passato sfortunati tentativi per ridurre l’estensione delle fasce desertiche, ma le tecnologie attualmente disponibili aprono nuovi orizzonti concreti, che possono contribuire a risolvere il problema della fame nel mondo ed a ridurre il fenomeno sempre più preoccupante dell’emigrazione, che non si può controllare con un muro o con il blocco navale in America ed in Europa.

Non resta che rivolgere l’augurio di un anno del Maiale felice a tutta l’umanità. (Ervedo Giordano)

 MONDRIAN - L'albero rosso

Redazione Fidaf

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