La genetica egoistica e crudele dei cani brachicefali  

La genetica egoistica e crudele dei cani brachicefali  

In Italia sono censiti circa dieci milioni di cani, altrettanti si stima siano quelli clandestini e della loro grande presenza ce ne se può rendere facilmente conto passeggiando per le vie di una qualsiasi città. Tra questi cani quelli di piccola taglia e con il muso schiacciato, tecnicamente definiti brachicefali, hanno un grande successo perché le loro dimensioni si adattano alla vita urbana e soprattutto sono ritenuti particolarmente espressivi. Per questo motivo i proprietari definiscono “carini” questi cani, dimenticandolo che la brachicefalia è una malformazione genetica innaturale che all’animale provoca sofferenze e malattie.
Questi cani oggi di moda sono la conseguenza di una malformazione genetica che l’uomo ha selezionato e continua a mantenere incurante delle sofferenze che provoca negli animali da compagnia e che non pare suscitare alcuna reazione da parte di coloro che sono estremamente attenti al benessere degli animali da reddito, dimostrando una irrazionale schizofrenia e soprattutto un grande egoismo, come quello degli uomini cinesi che volevano avere concubine dai piedi deformati. Per questo la BVA (Britisch Veterinary Association) con la campagna BreedtoBreathe ha avviato un piano d’azione per evitare l’uso di questi animali nelle campagne pubblicitarie, spettacoli televisivi e cinematografici e convincere le celebrità dello spettacolo a non esibirli, per non stimolare l’interesse dei loro ammiratori e la moda di possedere questi cani…

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Tentazione di sant'Antonio - Pieter Brueghel Il Vecchio
Tentazione di sant’Antonio – Pieter Brueghel Il Vecchio

Redazione Fidaf

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