La FIDAF e il progetto AgEn-future
Il Progetto AgEn-future è ritenuto soprattutto “una piccola e bella iniezione di fiducia per chi crede ancora nel futuro del nostro Paese”. Leggendo questo volume e soprattutto gli interventi dei giovani protagonisti se ne ha precisa conferma, poiché esso utilizza i finanziamenti Leonardo dell’Unione Europea e offre a giovani laureati l’opportunità di stage di 5 mesi presso prestigiosi Istituti di Ricerca in Austria, Germania, Spagna, Inghilterra e Grecia, per approfondire i temi delle Fonti Rinnovabili in agricoltura.
La FIDAF, che rappresenta i Laureati delle Facoltà di Agraria, si è assunta e l’onere e l’onore di tale iniziativa. Perché? Tra i suoi obiettivi, la FIDAF ha anche l’aggiornamento e la qualificazione professionale degli associati, nella consapevolezza che, in un sistema in forte evoluzione, saperi e competenze diventano rapidamente obsoleti. Pertanto la ricerca e l’innovazione tecnologica, che non ammettono confini, sono i fattori decisivi per l’avanzamento culturale ed il progresso socio-economico dell’agricoltura.
L’impegno sulle fonti rinnovabili rientra nel potenziamento dell’agricoltura, – sistema complesso, multifunzionale – che produce alimenti, legno, materie prime per l’industria e l’energia, ambiente, salute e servizi per il cittadino. Essa ha riconoscimenti mondiali tra cui importante e attuale l’ EXPO Milano 2015, Feeding the planet- Energy for life, dove si evidenzia, in particolare, lo stretto rapporto tra alimentazione ed energia.
La FIDAF è ben consapevole che il primo obiettivo dell’agricoltura è la produzione di cibo e non dimentica che hunger is always with us! (la fame ancora ci accompagna!). Entro il 2030 ci saranno 9 miliardi di abitanti sul pianeta e la produzione dovrà incrementare del 70% secondo le stime FAO. In un contesto di consumi crescenti e raffinati, nella scarsità delle materie prime, la terra è sempre più una risorsa strategica. Una delle maggiori preoccupazioni, che rischia di caratterizzare il prossimo futuro a livello globale, è proprio la scarsità alimentare, una emergenza strettamente connessa con gli altri tasselli della sostenibilità dei processi di crescita e sviluppo.
Cambiamento climatico, erosione dei suoli, scarsità idrica, rifiuti, sono tutte emergenze che al pari di quella alimentare, sono divenute più urgenti con la crescita della popolazione e soprattutto con il processo di miglioramento degli stili di vita di tutti. La nuova comunità di consumatori delle cosiddette aree emergenti è pari alla metà della popolazione mondiale che tende ad imitare gli stili di vita e di consumo più elevati. I consumi di carne, latte e derivati di queste popolazioni stanno progressivamente avvicinandosi ai nostri. Si spiega così la corsa all’accaparramento di terreni agricoli (land grabbing), pari già a 12 milioni di ettari!
Si sottolinea che la Food security non è soltanto la sanità degli alimenti, come normalmente si dice e si legge in italiano. C’è sicurezza alimentare quando tutte le persone, in ogni momento, hanno accesso fisico, sociale ed economico a un cibo sufficiente, sano e nutriente, che risponda alle esigenze alimentari per una vita attiva e sana. In questo contesto appare problematico destinare i terreni agricoli alla produzione di biocarburanti: una vera e propria stortura. Negli USA il 46% del mais viene attualmente utilizzato per produrre bioetanolo, con gravi ripercussioni sui prezzi mondiali delle derrate alimentari.
L’agricoltura è strettamente collegata all’energia e la utilizza nelle sue diverse forme: elettrica, termica o meccanica; e la autoproduce mediante una ampia gamma di tecnologie, rinnovabili e non, che spaziano dal solare alle biomasse, al geotermico. Tale opportunità, favorita e promossa da un sistema diversificato ed in evoluzione di incentivi, è in realtà limitata per le singole aziende agricole dallo specifico contesto climatico, geografico, orografico e dalle loro caratteristiche strutturali.
Le tecnologie delle rinnovabili odierne offrono una gamma molto elevata di soluzioni per cui è possibile affermare che per ogni azienda agricola, anche per quelle piccole e medie, è possibile introdurre una di tali tecnologie per soddisfare in tutto o in parte le proprie esigenze energetiche. La motivazione dell’investimento in rinnovabili dal punto di vista dell’azienda deve necessariamente basarsi su valutazioni di carattere economico e tecnico. Dato il carattere di essenzialità dell’energia in una agricoltura moderna l’investimento deve essere valutato in un’ottica di medio-lungo periodo, poiché i relativi mercati sono soggetti a forti oscillazioni e a grande imprevedibilità.
Da queste considerazioni nasce l’esigenza di formazione per i giovani nel campo delle rinnovabili applicate al settore agricolo, una formazione non teorica ma effettuata direttamente nella realtà delle aziende agricole e negli Istituti di ricerca più qualificati in Europa nel settore delle Fonti Rinnovabili. Più in generale, la sfida dell’innovazione richiede conoscenze, capacità, abilità che non possono essere acquisite solo in via teorica. Il nostro Paese deve sviluppare e diffondere più rapidamente alcune tecnologie relative all’energia in agricoltura e può farlo anche con la preparazione di tecnici e dirigenti qualificati.
I criteri di selezione dei giovani laureati sono fissati dal Bando approvato dall’UE e riguardano le conoscenze linguistiche, le competenze trasversali e le motivazioni. Le Commissioni di esami hanno assunto detti elementi a base della propria valutazione. Esse sono state nominate dalla FIDAF ed erano costituite da professori universitari con grande esperienza umana e professionale e da esperti di energie rinnovabili. A conclusione delle valutazioni, che hanno tenuto conto delle caratteristiche ed esigenze degli Istituti ospitanti, le Commissioni hanno stilato, per ogni anno, le graduatorie complessive e selezionato i candidati più idonei per le diverse realtà.
Conoscendo bene la rete degli Istituti ospitanti, la FIDAF ha operato al meglio per far incontrare le loro richieste con le aspettative dei candidati: le scelte non sono state particolarmente difficili. I vincitori sono giovani laureati con il massimo dei voti, provenienti da tutte le Regioni italiane e soprattutto da Campania, Sardegna, Veneto, Puglia e Sicilia. Essi sono fortemente motivati ad approfondire le conoscenze su biomasse, fotovoltaico, efficienza energetica e sono determinati ad applicare e promuovere quelle acquisite, supportando le iniziative già esistenti o avviandone nuove, in particolare start up nel settore delle Fonti Rinnovabili.
Desidero esprimere il mio ringraziamento e i miei complimenti ai giovani Colleghi che si sono distinti nei vari Istituti europei meritandosi espressioni convinte di apprezzamento e stima sul piano umano e professionale. Ringrazio CERES, ENEA, Spazioverde e Cortea per aver sostenuto il Progetto AgEn-future; nonché, in particolare, la prof. Gabriella Pappadà e il dr. Nicola Colonna per i loro apporti determinanti nelle varie fasi del Progetto. Un grazie speciale alla dr.ssa Angela Emmi che ha accompagnato ciascun giovane in tutti gli aspetti formali e logistici, gestendo efficacemente i rapporti con gli Istituti esteri e con i rispettivi Tutors. Ringrazio l’ing. Marco Compagnone per aver curato la preparazione ed edizione di questo volume.
Infine un grazie ai Componenti la Commissione di esami, Colleghi di grande esperienza umana e professionale i quali, con scrupolo e obiettività, hanno applicato i criteri di selezione fissati dal bando. Un pensiero infine ai tanti bravi giovani che hanno risposto al bando, ai quali, per carenza di posizioni disponibili, non è stato possibile assegnare borse di studio. Essi esprimono chiaramente (molti si sono laureati con lode) l’attuale gravissimo disagio occupazionale dei giovani italiani, nonostante la loro qualificazione e disponibilità.
Libro “Energie rinnovabili. Le esperienze internazionali dei progetti Leonardo AgEn-future“