Contributo per la riforma del Corpo Forestale dello Stato (CFS)

L’attività principale, mission, del C.F.S. è il controllo del territorio collinare e montano, zone di esclusiva pertinenza della forestale che è circa il 50% del territorio nazionale ove, in alcuni casi, l’unica presenza dello Stato è rappresentata dall’ Agente Forestale. Il controllo del territorio si estrinseca percorrendo il territorio di competenza in parte con i mezzi (30%) ed in gran parte a piedi (70%).

A questa attività fanno da corollario molti altri compiti e competenze previste dalla normativa vigente.

Attività tecniche che hanno come base la botanica, la zoologia, la geologia, materie che sono propedeutiche alla dendrometria, all’assestamento forestale, alla selvicoltura naturalistica, alla protezione della natura – sia in generale che in particolare – svolta in zone particolari quali le aree protette, e in applicazioni, anche, di Convenzioni Internazionali.

Attività scientifiche quali il censimento delle foreste e del carbonio, il censimento e la cartografia delle aree percorse dal fuoco, l’applicazione della Convenzione di Washington, di Ramsar, di Parigi, etc.., la specifica attività riguardante la  Biodiversità sia vegetale che animale.

Attività di polizia riguardanti il ciclo dei rifiuti, l’agro alimentare, il contrasto al bracconaggio e all’abigeato, il controllo della piena applicazione, nelle aree collinari e montane, delle vigenti normative veterinarie.

I tempi tecnici e organizzativi, necessari per il  trasferimento del personale e delle competenze e delle attività sul territorio, perché la nuova struttura, integrata nell’ARMA, possa essere operativa,  con la stessa valenza di quella del C.F.S. (rodata in circa 200 anni di storia), determineranno  un vuoto operativo di svariati anni. Tale vuoto operativo sarà sicuramente occupato da organizzazioni dipendenti dalle singole Regioni con aggravio di spesa pubblica.

L’Arma non potrà acquisire, in tempi brevi, una cultura di base come quella forestale così variegata ed altamente specializzata ed il personale dei ruoli forestali avrà necessità di un certo periodo di tempo per omogeneizzarsi con una struttura di cui non conosce la catena controllo comando e le normative che regolano la normale attività lavorativa delle varie strutture in cui e con cui dovrà rapportarsi.

Vi è da considerare, in un bilancio economico, anche la serie di corsi di formazione che dovranno essere svolti sia dal personale del disciolto C.F.S. sia dal personale dell’Arma per trovare un giusto equilibrio nei rapporti gerarchico-funzionali che dovranno essere  instaurati nei vari Comandi, siano essi Comandi Stazioni che altri Comandi Superiori.

Chi ha pensato ed elaborato questo tipo di passaggio di una amministrazione dello Stato ad un’altra, avrà avuto in mente  il passaggio di tutti gli enti previdenziali in un unico organismo decisore ed organizzatore, orbene avrebbe dovuto considerare che la fusione a freddo si sarebbe realizzata tra due entità che non avevano e non hanno niente in comune se non il bene superiore dello Stato, che si estrinseca  attraverso il controllo della regolare applicazione, da parte di tutti i cittadini, delle leggi.

L’attività principale, mission, dell’Arma  è il controllo del territorio ai fini dell’ordine pubblico e si sviluppa e si articola su quella parte del territorio nazionale prossimo ai centri abitati, svolto di norma con automezzi attrezzati per tale attività. E’ una attività di controllo e verifica della puntuale applicazione delle leggi.

Quella del C.F.S. è una attività tecnico scientifica che si svolge e si articola su circa il 50% del territorio nazionale ove spesso è l’unica presenza dello Stato sul territorio. Svolge una attività che sottende una preparazione tecnico scientifica che riguarda una serie di materie attinenti alla conservazione ed allo sviluppo del soprassuolo boschivo e di tutela della biodiversità.

Tale attività è svolta anche per conto delle Regioni le quali dovranno, obbligatoriamente,  organizzarsi, non potendo certamente stipulare delle convenzioni con l’Arma, sia da un punto di vista giuridico sia da un punto di vista tecnico scientifico non avendo le cognizioni tecnico scientifiche del Corpo.

Le Regioni istituiranno anche in tempi brevi dei Corpi Forestali regionali e saranno organizzazioni che alla luce di passate esperienze (Sicilia, Sardegna), difficilmente potranno assicurare lo stesso livello di controllo attualmente svolto; vi sarà invece sicuramente un aggravio di spesa pubblica.

Il controllo del territorio collinare e montano non potrà essere svolto da una organizzazione incardinata in un corpo istituito con altre finalità e sarà, inevitabilmente, coinvolto nell’attività preminente svolta dal  Corpo che lo gestisce, perdendo, nel tempo, quel background culturale specifico ed altamente specializzato.

Chiediamo una riflessione al fine di evitare un errore macroscopico che si ripercuoterà sulle generazioni future. Questo vuoto dovrà essere colmato con aggravio di spesa pubblica.

Aumenti di spesa

Modifica della cartellonistica stradale indicante notizie utili sui comandi di stazione

Modifica delle scritte esistenti su tutti gli automezzi

Soppressione dei comandi di stazione forestali ed ampliamento dei comandi stazioni dell’Arma. Riscissione dei vecchi contratti e ricerca e stipula di nuovi per rendere  i nuovi locali idonei a supportare l’affluenza della componente forestale.

Spese di trasferimento del personale forestale dalle attuali sedi di servizio alle nuove.

Spese dirette ed indirette derivanti dalle migliaia di ricorsi dei  singoli appartenenti al Corpo contro nuovi organici, contro modifica dello stato giuridico, contro le nuove regole di avanzamento di carriera, contro le nuove regole riguardanti ricadute disciplinari, applicazione della normativa vigente a seguito di circolari applicative.

Spese di vestiario per rendere visibile l’assorbimento del Corpo nella nuova struttura,

Spese di cancelleria, carta intestata, timbri, reti internet, per trasloco di arredi ed attrezzature,

Dismissioni ed acquisizioni di proprietà,  di automezzi terrestri aerei e navali (assicurazioni etc…)

Il Ministero del Tesoro ha quantificato le  spese relative alla piena applicazione di questo assorbimento?

E’ da precisare che è il primo ed unico caso che si è verificato in Italia e forse anche in Europa e nel Mondo.

Il Parlamento è a conoscenza della quantificazione della spesa?

A parere nostro di spese ce ne saranno molte altre, mentre appare difficile l’individuazione e la quantificazione dei risparmi di spesa pubblica tanto sbandierati.

Paesaggio a Castiglioncello, Giovanni Costa detto Nino
Paesaggio a Castiglioncello, Giovanni Costa detto Nino

                            

Autore : Filippo Aldini - Presidente Unione Forestali d’Italia www.forestaliditalia.it

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