Il programma Forestale Regionale (P.F.R.) della Regione Calabria (1) articolo 6 comma 2 del D. Lg. vo 30/04/2018 (T.U.F.F.)

Il programma Forestale Regionale (P.F.R.) della Regione Calabria (1) articolo 6 comma 2 del D. Lg. vo 30/04/2018 (T.U.F.F.)

A seguito di cambiamenti economici, sociali, normativi ed istituzionali   con la necessità di recepimento nell’ordinamento nazionale   delle direttive europee, dei regolamenti, degli impegni internazionali in materia di foreste e di filiere forestali, con legge delega 28/07/2016 n. 154   è stato previsto la redazione di un testo unico forestale e della filiera forestale. (T.U.F.F.).

Il T.U.F.F   rappresenta un collegamento tra la normativa di settore e gli aspetti ambientali, di conservazione della biosfera e del paesaggio di competenza esclusiva dello Stato prevedendo un indirizzo e dunque un ordinamento unitario al fine di garantire, a livello nazionale, la difesa del patrimonio boschivo e delle utilità ecosistemiche da esso generate e di promuovere la sostenibilità dell’uso delle risorse e di un equo sviluppo delle aree montane.

Il T.U.F.F definisce all’art. 6 una serie di documenti di diverso livello per una programmazione ed una pianificazione forestale.

  • Strategia forestale nazionale (   F.N. )     comma 1
  • Programma forestale regionale                (  F.R. )     comma 2
  • Piano forestale di indirizzo territoriale (  F.I.T. )   comma 3   piano di secondo livello
  • Piano di gestione forestale                           (  G.F. )    comma 6   piano di terzo   livello

 

Lo scopo principale, della programmazione e della pianificazione forestale. secondo le direttive indicate dalla Strategia Forestale Nazionale, ( S. F.N. ),  è quello di conoscere le caratteristiche ambientali economiche e sociali legate al patrimonio forestale regionale al fine di evidenziare le principali esigenze di tutela e conservazione, analizzando e prevedendo i rischi,  favorendo le opportunità di sviluppo locale , garantendo  la erogazione dei beni e servizi alla collettività e alle generazioni future.

Il programma forestale regionale   ( P.F.R.) individua le linee strategiche regionali in materia forestale e le priorità di intervento in relazione alle esigenze socio economiche ambientali e paesaggistiche e alle necessità di prevenzione del rischio idrogeologico , di mitigazione  e di adattamento al cambiamento climatico.

Il P.F.R. è strutturato in diverse parti   interconnesse e consequenziali e si sviluppa  attraverso l’analisi puntuale e dettagliata del territorio  delle principali componenti  ambientali, climatiche, e    foto climatiche, geomorfologiche e pedologiche il cui insieme va a formare la caratteristica  distribuzione dei boschi nella Regione.

Il P.F.I.T. è da considerare uno strumento in grado di semplificare, rendere meno dispendiosa e più incisiva e puntuale la realizzazione dei Piani di Gestione Forestali.  ( P.G.F.)   (2)

Il programma della Regione Calabria   si articola in obiettivi gestionali previsti dalla Strategia Forestale Nazionale  e si suddivide in Obiettivi Strategici e Azioni Operative

Ciascun obiettivo si sviluppa in azioni operative ciascuna delle quali viene articolata  in  sotto azioni ed in  linee di intervento in coerenza con il quadro normativo sancito dalla Costituzione e dall’ordinamento giuridico italiano

Le azioni operative  e le relative sotto azioni sono trattate distintamente attraverso gli  obiettivi:       

L’obiettivo   A   comprende   7  azioni operative   e   15 sotto-azioni operative

L’obiettivo   B   comprende   6  azioni operative   e 10   sotto- azioni operative

L’obiettivo   C   comprende   3  azioni operative   e   3 sotto- azioni operative

Vengono previste anche   4  Azioni  specifiche che riguardano   particolari ambiti strategici per il settore forestale regionale:

  • Azione specifica che riguarda le risorse genetiche ed è materiale di provocazione forestale
  • Azioni specifiche che riguarda pioppi cultura ed altri interventi di arboricoltura da legno
  • Azione specifica che riguarda gli alberi monumentali e boschi vetusti
  • Azione specifica che riguarda alberi e foreste urbane e peri urbane

Tutte le azioni, le sotto azioni e le azioni specifiche sono corredate da singole schede specifiche nelle quali vengono dettagliate le relative linee di intervento e gli indicatori da utilizzare per il monitoraggio e le valutazioni dell’applicazione di quanto previsto dal programma:

  • Linee guida per la redazione dei piani di gestione forestale;
  • linee guida per le prevenzione fitosanitarie;
  • Linee guida per la gestione della processionaria;
  • Linee guida per i piani di gestione delle risorse pascolive;
  • Linee guida per la innovazione e lo sviluppo della gestione forestale e delle filiere forestali regionali.

Lo studio individua gli strumenti finanziari per la realizzazione delle diverse linee di intervento previste nelle azioni operative e nelle azioni speciali del programma

  • Fondo per lo sviluppo della montagna Sviluppo della montagna
  • Fondo foreste  MIPAF
  • Piano attuativo annuale forestazione
  • Fondo sviluppo e coesione FC FSC
  • Fondi PSP ex PSR 2023/2027
  • Fondo aree interne fondi
  • Fondi protezione civile
  • Fondi a livello nazionale comunitario
  • Fondi in attività di partenariato

È prevista una verifica, con cadenza quinquennale, di quanto realizzato nelle linee di intervento delle singole Azioni e sotto Azioni attraverso il set di indicatori riportati per ciascuna di esse.
L’obiettivo è di valutare l’efficacia in termini di prodotti e di realizzazione ed eventualmente porre in essere opportuni correttivi per migliorare l’efficacia.

Il sistema di monitoraggio e valutazione in accordo con quanto previsto dalla Strategia Forestale Nazionale  ( S.F.N.) utilizzerà diverse basi informative e coinvolgerà i diversi portatori di interesse in un processo partecipativo teso a sviluppare il senso di appartenenza della collettività alle attività di tutela e promozione delle foreste della regione

 Considerazioni

E’   facilmente rilevabile la complessità delle operazioni da svolgere da parte dei tecnici forestali   sia singolarmente che in attività di gruppo a cui affidare la stesura del Piano di Gestione Forestale ( P.G.F.) sia da parte pubblica e da parte dei   privati.

L’assenza, sul territorio di laureati e diplomati in scienze forestali rende molto difficile la redazione dei piani di gestione forestali ( P.G.F. )  non potendosi far intervenire gli Agronomi che , non hanno studiato selvicoltura , assestamento , patologia forestale, pedologia forestale, dendrometria, utilizzazioni boschive, estimo forestale, botanica forestale, zoologia forestale e molte altre materie previste dallo specifico ordinamento scolastico.

Lo studio non prende in esame tre punti fondamentali:

  • L’assenza di tecnici qualificati ( operanti in ogni singolo comune oppure operanti nell’ambito provinciale) in numero sufficiente per redigere decine e decine di piani di gestione ( in ogni singolo comune oppure  nel caso di un insieme di Comuni o caso di un insieme di proprietari privati) è il primo ostacolo  che troveranno i proprietari sia pubblici che  privati  per redigere  il Piano di Gestione Forestale che in linea di massima è organizzato in azioni operative:

– Obiettivo A  22 azioni operative; ;
– Obiettivo B
 16 Azioni operative;
Obiettivo C   6 Azioni operative,
tutte con un numero imprecisato di schede in cui dovranno essere dettagliate le linee di intervento .

 

2-  I Comuni e tanto meno le Provincie e la Regione   avranno una elevata difficoltà di Controllo e Verifica dell’applicazione, sul territorio, di quanto previsto dal Piano di Gestione Forestale ( P.G.F. )

 

  • I tempi ed i costi per la redazione dei singoli

 

Anche nel  Programma forestale regionale ( P.F.R.) viene evidenziato che  il Piano di Gestione Forestale (P.G.F. )  essendo uno strumento di programmazione  e di gestione degli interventi silvicolturali e delle opere connesse  (pubbliche e private, singole e collettive o associate ),  necessita di professionalità tecniche forestali e di professionalità tecniche specializzate negli altri campi .

In conclusione Le Regioni, i Comuni, gli Enti territoriali non sono in grado di reperire sul territorio un numero sufficiente di tecnici qualificati per l’elaborazione dei piani previsti dal Testo Unico Forestale  ( T.U.F.F.) e non hanno nei propri organigrammi  personale tecnico  in grado di effettuare specifici controlli in corso d’opera e post opera  e le previste  verifiche  finalizzate  all’erogazione dei finanziamenti di cui alla normativa vigente.

ROMA  15 maggio 2024

Filippo Aldini

Presidente

 

(1 ) articolo pubblicato sul n.1/2024 del periodico dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali di Firenze a firma del Prof. F. Iovine.

(2)  da “Elementi di orientamento per la pianificazione forestale alla luce del Testo Unico in materia di foreste e filiere forestali”. Editore   C.R.E.A. Autori Piermaria Corona ed altri.

 

Sommario

 

L’articolo pone in evidenza la scarsa presenza di tecnici  forestali sul territorio.

Il T.U.F.F.  prevede la redazione del Piano di Gestione Forestale sia da parte pubblica sia da parte dei proprietari privati.

Considerando   4000-5000 Comuni classificati collinari o montani con una presenza di varie migliaia di proprietari di soprassuoli boschivi, si comprende facilmente, in considerazione della scarsa presenza di forestali, con quale tipologia di professionalità potranno essere redatti  i Piani.

L’articolo si rivolge alle Organizzazioni deputate alla tutela della professione forestale con l’auspicio che svolgano una attiva azione per incrementare la presenza di un maggior numero di Forestali sia diplomati che laureati quali liberi professionisti per il notevole lavoro che il futuro prevede per loro.

 

Autore : Filippo Aldini - Presidente Unione Forestali d'Italia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *