Elena Cattaneo apre Il 162° Anno Accademico della Società Agraria di Lombardia

Elena Cattaneo apre Il 162° Anno Accademico della Società Agraria di Lombardia

Appello agli scienziati: su sfide future fare la propria parte, dialogando con politica e media

“Un appello all’impegno civile degli scienziati, chiamati a dialogare con politica e media per le sfide future del settore agricolo e contro ideologie e pseudoscienza”. È questo il significativo messaggio emerso dalla Lectio magistralis che la Senatrice a vita Elena Cattaneo ha tenuto inaugurando il 162° anno accademico della Società Agraria di Lombardia. Gli eventi più importanti del nuovo anno accademico sono stati annunciati dal Presidente Flavio Barozzi che ha ripercorso il lavoro della Società Agraria, da sempre attiva per il “progresso dell’agricoltura e delle Scienze ad essa attinenti”. L’importanza della collaborazione in ambito tecnico-scientifico fra le Accademie sottolineata dagli interventi dei professori Pietro Piccarolo, Presidente dell’UNASA (Unione Nazionale delle Accademie per le Scienze Applicate all’Agricoltura, alla Sicurezza Alimentare ed alla Tutela Ambientale), Dario Casati, Presidente della sezione Nord-Ovest dell’Accademia dei Georgofili e Marco Devecchi, Presidente dell’Accademia di Agricoltura di Torino.

Venerdì 27 gennaio 2023 alle ore 15, presso l’aula Maggiore della Facoltà di Scienze Agrarie di Milano, si è svolta l’inaugurazione del 162° anno accademico della Società Agraria di Lombardia, storica Accademia scientifica e culturale lombarda attiva nel settore agricolo dal 1861.

Nella relazione introduttiva il presidente Flavio Barozzi ha ripercorso il lavoro della Società Agraria, sempre improntato “al progresso dell’agricoltura e delle Scienze ad essa attinenti” (come da primo Statuto approvato dal re Vittorio Emanuele II proprio il 25 gennaio 1863) e ne ha ricordato l’impegno a “studiare i problemi generali di politica agraria della Nazione, mantenendosi estranea ad ogni competizione di parte”. In particolare, ha posto l’accento sulla “questione agricola” che dovrebbe essere al centro dell’agenda politica, per assicurare maggiore libertà alla ricerca scientifica, alla innovazione tecnologica ed all’attività d’impresa al fine di garantire “sostenibilità” all’agricoltura e sicurezza alimentare al Paese.

Sono intervenuti inoltre il prof. Pietro Piccarolo, Presidente dell’UNASA (Unione delle Accademie Scientifiche Agrarie), il prof. Dario Casati, Presidente della sezione Nord-Ovest dell’Accademia dei Georgofili e il Prof. Marco Devecchi, Presidente dell’Accademia di Agricoltura di Torino, che hanno sottolineato l’importanza delle sinergie e della collaborazione tra Istituzioni accademiche e culturali per l’incremento delle conoscenze in abito agrario.

Momento clou della giornata è stata la lectio magistralis della Senatrice a vita prof.ssa Elena Cattaneo sul tema “Agricoltura e politica alla prova della realtà”. L’intervento si è snodato sul vissuto della Senatrice negli ultimi nove anni, cioè da quando per i meriti acquisiti nella ricerca scientifica fu nominata Senatrice a vita dal Presidente delle Repubblica Giorgio Napolitano.

La Senatrice ha evidenziato il succedersi di ben sette governi in nove anni, sottolineando la difficoltà nel mantenere una coerente linea politica sui temi della ricerca e dell’innovazione tecnologica, tanto in agricoltura quanto negli altri settori di rilevanza socio-economica.

La Prof.ssa Cattaneo ha quindi rimarcato come, nonostante le evidenze scientifiche disponibili, chi oggi in Italia fa agricoltura con serietà e professionalità non possa utilizzare determinate tecnologie che sono invece a disposizione da decenni per gli agricoltori di altri Paesi. Al tempo stesso gli agricoltori professionali sono costantemente nel mirino di demagoghi che li dipingono come avvelenatori sociali per l’uso di agrofarmaci, senza considerare che esso è indispensabile per proteggere piante ed animali da parassiti e patogeni, in perfetta analogia con quanto fanno i medici per proteggere gli esseri umani dalle malattie.

In particolare, la Senatrice si è soffermata sul tema chiave della chemofobia, ovvero il rifiuto pregiudiziale dei fitofarmaci, spesso basato sulla confusione tra i concetti di pericolo e di rischio, che la comunità scientifica ritiene del tutto distinti fin dai tempi di Paracelso (1493-1541). Proprio su questa colpevole confusione si fonda ad esempio la demonizzazione mediatica del Glyphosate, molecola assai poco tossica e con rischio di cancerogenicità molto basso e che oggi potrebbe essere bandita a furor di popolo, con gravi danni per la competitività del settore agricolo nazionale ed europeo.

Da qui l’appello della scienziata: di fronte alle sirene della chemofobia e del rifiuto delle nuove tecnologie in ambito genetico agrario, cui la nostra classe politica è quanto mai sensibile, esiste da parte dei ricercatori che operano nel modo universitario e negli enti di ricerca il dovere morale di supportare una visione innovativa del settore agricolo, che rifiuti pseudoscienze come il sedicente “biodinamico” ed evidenzi i limiti di agricolture pauperistiche di elite e nicchia (come il biologico), che se diffuse in modo indiscriminato causerebbero l’impossibilità di sostenere le necessità di cibo e beni di consumo di un’umanità che si avvia verso i 10 miliardi di abitanti. La vicenda della crisi alimentare scoppiata in Sri Lanka, a seguito della conversione forzata al biologico, risulta in questo senso tragicamente emblematica.

La diffusione delle pseudoscienze in agricoltura non avviene peraltro solo per responsabilità della politica, ma anche per inerzia di quegli operatori del mondo scientifico che non le contrastano in modo netto. Emblematici in tal senso i casi di istituzioni che hanno ospitato convegni sull’agricoltura “biodinamica”, facendo da cassa di risonanza a una pseudoscienza fondata su presunte energie cosmiche ed elucubrazioni esoteriche.

Nell’enumerare le sfide cui il comparto agricolo dovrà far fronte nell’immediato futuro, dalla siccità allo spreco alimentare, dal consumo di suolo all’aumento della popolazione, fino alla instabilità geopolitica, dalla Sen. Cattaneo è quindi venuto un richiamo all’impegno degli operatori del mondo scientifico, tecnico, professionale ed imprenditoriale per un confronto con la classe politica e con i media libero da ambiguità ed infingimenti. Si tratta di un percorso da sempre difficile ed impervio, ma doveroso per riportare opinione pubblica e mondo della politica a confrontarsi con la realtà del settore agricolo italiano, che in assenza di innovazione non potrà rispondere adeguatamente alle esigenze di sostenibilità e sicurezza alimentare nazionale.

In conclusione il Presidente Flavio Barozzi, dopo aver richiamato i valori della Giornata della Memoria che cade proprio il 27 gennaio, ha sottolineato il senso propositivo, inclusivo e non divisivo dell’impegno cui la Società Agraria di Lombardia e gli altri soggetti aperti all’innovazione ed al progresso dell’agricoltura sono chiamati nell’interesse della pubblica prosperità. Barozzi ha infine anticipato alcune iniziative del 162° Anno Accademico, tra cui la presentazione del libro “Agricoltura femminile singolare” di Deborah Piovan (in calendario il 13 marzo), i progetti di ricerca, e le iniziative di aggiornamento tecnico-scientifico. In collaborazione con il MuLSA sarà ricordata la figura di Nikolai Vavilov (1887-1943), simbolo della libertà di ricerca e vittima del regime stalinista per la sua opposizione alla teoria pseudo-scientifica di Trofim Lysenko (1898-1976) sostenuta dal partito comunista sovietico.

 

Autore : UNASA (Unione delle Accademie Scientifiche Agrarie)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *