Impronta del carbonio nel settore vitivinicolo

Nella lettura tenuta a Pisa lo scorso 19 febbraio, dal Prof. Mauro Moresi, del Dipartimento per l’Innovazione dei Sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali dell’Università della Tuscia-Viterbo,  promossa dalla Sezione Centro Ovest dell’Accademia dei Georgofili, sono stati esaminati principi generali dei protocolli internazionale di calcolo dei gas serra per il settore vitivinicolo (ISO 14040-44, PAS 2050, GHG Protocol, Australian Wine Carbon Calculator,AWCC, e Bilan Carbone), tenendo conto della Risoluzione CST 431 (OIV, 2011) dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, e la metodologia, denominata Italian Agrifood Carbon Footprint (IAGRICO2),  sviluppata nell’ambito del progetto di ricerca “Rete rurale nazionale 2007-2013”, coordinato da Ismea (Roma).
Quest’ultima metodologia, in sintesi, include anche:
a) la stima delle emissioni dirette ed indirette di N2O da N minerale;
b) la stima del sequestro del carbonio nella biomassa legnosa formatasi nel periodo di tempo in esame, tenendo conto del ciclo di vita del vigneto;
c) l’utilizzo dei residui di potatura e di trasformazione come ammendanti del terreno, biomasse e/o compost…
Ivy Bridge Devonshire, William Turner
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Redazione Fidaf

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