Impiego energetico delle biomasse. “Non Basta Che Sia Bio”
La sostenibilità è per sua natura una valutazione globale, sia pur basata sull’analisi separata dei vari aspetti: l‘ambiente fisico, l‘ambiente economico ed infine l’ambiente sociale/etico. In questo articolo l’autore valuta la sostenibilità dell’impiego energetico delle biomasse in Italia.
Come impieghi delle biomasse si considerano: 1) le centrali elettriche a biomasse solide, 2) le centrali a biooli, 3) il biogas, 4) le reti di teleriscaldamento, 5) il riscaldamento domestico.
- Le centrali a biomasse solide hanno taglia abbastanza elevata, decine di MW termici, quindi hanno controlli e filtri come gli altri impianti di combustione ai quali possono essere assimilati per le emissioni di particolato e di NOX nell’ambiente. Il loro punto debole è nel rifornimento della biomassa prevalentemente importata anche da paesi che non certificano i tagli, quindi non sempre è garantita la sostenibilità per la CO2. Le centrali realizzate in posti isolati del Sud, non possono operare in cogenerazione, il rendimento solo elettrico è basso e, finiti gli incentivi, prevedibilmente chiuderanno, quindi non hanno sostenibilità economica. Queste centrali hanno bisogno di rilevanti e regolari forniture di legno sminuzzato, in larga parte importato. Nelle montagne del Sud non c’è stato rilancio delle attività forestali, non si è creata occupazione, quindi non c’è alcuna sostenibilità sociale ed etica, l’unica motivazione è costituita dagli incentivi sull’elettricità…