Il tabacco in tavola

Il tabacco in tavola

Il tabacco, estromesso come fumo dalle sale dei ristoranti, sta rientrando sulle tavole per aromatizzare nuovi piatti, recuperando anche passate tradizioni.

L’Italia non é terra di solanacee, ma quando e in tempi diversi queste sono arrivate, tutte hanno trovato un posto in cucina. La prima solanacea giunta dall’Oriente è stata la melanzana e dopo molti secoli dall’Occidente sono arrivate la patata, il pomodoro, il peperone e il tabacco. Grande e sotto gli occhi di tutti è stato il successo delle prime quattro, ma non bisogna dimenticare che anche la quinta solanacea, il tabacco, ha avuto e ora sembra ricuperare un consenso in cucina.
Da quando il tabacco è arrivato in Europa è stato fumato in diversi modi, ma anche fiutato, masticato e mangiato, con alternanza di successi e abbandoni. Consultando la rete di Internet già centomila le ricette vedono la presenza del tabacco, sotto diverse forme, anche in associazione con la carne, il pesce e i dolci e non manca un raffinato filetto in crosta di tabacco, presentato a Masterchef 4.
Il tabacco da fumo è usato utilizzato anche con sofisticati strumenti, dall’orientale narghilè alle odierne sigarette elettroniche, quello da fiuto è un finissimo tritato, venduto in bustine simili a quelle del tè e coloro che ne fanno uso ne mettono un pizzico fra il labbro inferiore e la gengiva. Il tabacco ancor oggi è masticato sotto forma di foglie strappate, attorcigliate o compresse in cubetti, confezionate anche in lattina, vendute come blocchi solidi o in bustina e chi lo usa lo mettono fra la guancia e le gengive. In Svezia si produce lo Snus, polvere di tabacco compressa dall’aspetto simile a una caramella dura che si scioglie in bocca e che per certi aspetti si può assimilare a un lambitivo rinascimentale…
Sacra famiglia alla locanda - Jan Brueghel Il Vecchio
Sacra famiglia alla locanda – Jan Brueghel Il Vecchio

Redazione Fidaf

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