Il suolo al centro del mondo
Con il 2015, anno internazionale del suolo, lanciato dall’ONU per sensibilizzare i Governi ad una gestione sostenibile della risorsa suolo, è iniziata la decade del suolo (2015-2024). In questo periodo tutti i Governi sono chiamati a promuovere iniziative volte alla conservazione di questa preziosa risorsa di fatto non rinnovabile. Dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile cinque almeno sono basati sul suolo (1, 2, 3, 12, 13), ma analizzandoli compiutamente tutti ci si rende facilmente conto che ruotano intorno a questo tema, ivi compresa la promozione della pace nel mondo. Da parte infatti degli studiosi di geopolitica si leva l’allarme relativo alla proprietà del suolo per garantire cibo alle popolazioni nell’intento.
Nella piena consapevolezza dell’importanza del suolo per lo sviluppo sostenibile delle popolazioni, la FAO nel 2012 ha promosso la Global Soil Partnership, alla quale attualmente hanno aderito la quasi totalità dei Paesi della FAO.
Nel mese di giugno 2018 si è tenuta presso il quartier generale della FAO a Roma la 6° assemblea plenaria della Global Soil Partnership (GSP), durante la quale sono state illustrate le attività svolte nell’annualità giugno 2017-2018 e programmate quelle per il periodo giugno 2018-2019.
Come responsabile del National Focal Point italiano ho avuto modo di seguire l’evolversi di questa alleanza mondiale sin dal suo nascere nel 2012. Grazie alla professionalità, all’entusiasmo ed instancabile lavoro del segretariato FAO della GSP oggi veramente si può affermare che il suolo è al centro del mondo. Presenti alla riunione oltre 150 paesi, tutti coinvolti nelle attività con una consapevolezza sull’importanza della conservazione del suolo che solo pochi anni fa era inimmaginabile potesse mai esserci. Tutte le regioni del mondo (Pacifica, Europea, Caraibica e Centro Americana, Nord-africana, Africa sub Sahariana, Asiatica, Nord americana, Medio orientale) hanno relazionato sulle attività realizzate sulla diffusione della consapevolezza e del sapere sul suolo
La Global Soil Partnership è governata dal un Panel Tecnico intergovernativo sul suolo (ITPS), in cui siedono esperti eletti dalle otto aree geografiche e dal segretariato GSP presso la FAO e organizzata in 5 pilastri:
– Pilastro I Gestione sostenibile del suolo
– Pilastro II Consapevolezza e Divulgazione
– Pilastro III Ricerca e trasferimento dell’innovazione
– Pilastro IV Sistema informativo, banche dati e monitoraggio
Obiettivo prioritario della GSP è quello di rispondere ai 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile ed alle sfide proposte dall’agenda 2030 con la riduzione della povertà e l’azzeramento della fame attraverso la gestione sostenibile del suolo. Infatti entro il 2050 si prevede che la popolazione del mondo raggiungerà i 9,5 miliardi di persone a fronte di un consumo di suolo crescente, la FAO ha stimato che la richiesta di alimenti per questa data deve incrementare del 60% rispetto alle produzioni attuali. Dal suolo proviene circa il 95% delle produzioni alimentari. Sempre la FAO ha stimato che se da oggi si lavorasse attuando una gestione sostenibile del suolo sarebbe possibile incrementare le produzioni del 56%. Tutti i paesi del mondo sono stati invitati a praticarla.
La gestione del suolo “è sostenibile se i servizi ecosistemici forniti dal suolo sono mantenuti o migliorati senza comprometterne le sue funzioni e la biodiversità. Inoltre particolare attenzione deve essere indirizzata verso un bilancio tra sostegno alle produzioni e regolazione dei servizi ecosistemici garantiti dal suolo a supporto della qualità dell’acqua e dell’aria” (Voluntary Guidelines for Sustainable Soil Management – VGSSM – FAO 2017).
Nell’ambito delle attività realizzate dal Pilastro I sono state redatte le linee guida volontarie per la gestione sostenibile del suolo nelle quali vengono individuate 11 azioni differenti per contrastare le pressioni e riuscire a mantenere il suolo ad un livello di salute e funzionalità in grado di produrre cibo di qualità e precisamente:
1 – Contenere l’erosione
2 – Contenere il degrado della struttura
3 – Garantire una adeguata copertura vegetale
4 – Promuovere lo stoccaggio del carbonio
5 – Garantire la fertilità dei suoli per le produzioni evitando perdite di nutrienti
6 – Assicurare livelli minimi di salinizzazione e sodicizzazione
7 – Garantire il corretto drenaggio delle acque
8 – Assicurare livelli di contaminanti sotto la soglia di tossicità per l’uomo, gli animali e l’ambiente
9 – Garantire il mantenimento della biodiversità del suolo e di tutte le sue funzioni
10 – Garantire un giusto e sicuro apporto di nutrienti per la produzione di cibo, foraggi, ecc.
Ciascuna delle cause di degrado dovranno essere declinate a livello regionale e locale in maniera da adattarne la gestione. La GSP ha affrontato in questi anni alcune di queste problematiche organizzando una serie di simposi globali (simposi che coinvolgono tutti i portatori di interesse dai politici, amministratori locali, ricercatori, imprenditori, agricoltori, associazioni di categoria, fino al cittadino) per individuare i punti di forza e di debolezza su cui agire: il primo ha riguardato la perdita di sostanza organica dal suolo e la fissazione del carbonio.
Il secondo simposio globale ha preso in considerazione la contaminazione del suolo rilevando che oltre il 90% delle cause di contaminazione dipendono dall’impatto antropico e la stessa agricoltura genera contaminazione attraverso un uso improprio di fitofarmaci, biomasse di rifiuto e di scarto reflui, monocoltura, acque anomale per irrigazione, ma anche salinizzazione, acidificazione, ecc.
Sono, altresì, state individuate le tematiche su cui confrontarsi nei prossimi anni ed è stato deciso di tenere un simposio globale sull’erosione del suolo nel 2019 e sulla biodiversità nel 2020.
Grande importanza è stata anche data nel corso di questi anni alla formazione/informazione degli agricoltori, ma anche della popolazione partendo dai ragazzi in età scolare creando occasioni di sensibilizzazione quali ad esempio le iniziative per le celebrazioni della giornata mondiale sul suolo o l’anno mondiale sul suolo, declinando ogni anno una sfaccettatura diversa dello stesso cristallo.