Il ritorno di orzo e avena: le «nuove» armi contro il colesterolo

Il ritorno di orzo e avena: le «nuove» armi contro il colesterolo

Numerosi studi confermano il ruolo protettivo di questi cereali, ormai quasi dimenticati: ne bastano 3 grammi al giorno, anzi, un consumo maggiore non serve

L’avena e l’orzo, cereali quasi dimenticati, sono stati rivalutati da recenti ricerche scientifiche perché sono la più importante fonte di beta glucani, una fibra solubile che aiuta a ridurre il colesterolo. Un effetto riconosciuto anche dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare, a patto che si consumino almeno 3 grammi di beta glucani – da orzo o avena – al giorno. A che cosa corrisponde questa quantità? Molto dipende dalla varietà genetica dell’orzo e dell’avena, e infatti si cercano di selezionare quelle con più beta glucani.
I beta glucani riducono l’assorbimento del colesterolo nell’intestino
Stando a uno studio pubblicato sul Journal of Food and Nutrition Research , 3 grammi di beta glucani sono, ad esempio, quelli contenuti, in media, in circa 85 grammi di fiocchi d’avena o di orzo perlato. Secondo una meta analisi dell’ American Journal of Clinical Nutrition , in cui sono stati analizzati 28 studi che prevedevano il confronto fra diete con almeno 3 grammi quotidiani di beta glucani e diete povere di beta glucani, i ricercatori hanno osservato che le prime comportavano
una riduzione media del colesterolo LDL («cattivo») di 9.6 mg/dL (corrispondenti a circa il 7%), con un effetto maggiore nelle persone con livelli di colesterolo più elevato e nei diabetici. «I beta glucani, grazie alla loro viscosità, riducono l’assorbimento del colesterolo nell’intestino e non è escluso agiscano anche in altri modi» commenta Domenico Sommariva, vicepresidente della Sezione lombarda della Società italiana studio dell’arteriosclerosi…

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Pathway in Monet's Garden at Giverny - Claude Monet - 1902
Pathway in Monet’s Garden at Giverny – Claude Monet – 1902

Redazione Fidaf

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