Il ponte tra Hong Kong – Zhuhai – Macao e lo stretto di Messina

Il ponte tra Hong Kong – Zhuhai – Macao e lo stretto di Messina

 

 

Il collegamento tra la Cina continentale e le Regioni Amministrative Speciali di Hongkong e Macao è stato realizzato mediante la costruzione del ponte più lungo del mondo, all’estuario del Fiume delle Perle.

La distanza tra i due terminali è di 54,7 chilometri, per consentire il raccordo con il sistema di trasporto sulla terra ferma ed un risparmio di tempo di circa tre ore, agevolando anche il traffico navale, ormai congestionato.

Questa struttura ha richiesto una lunga fase preparatoria, per superare le numerose difficoltà politiche, finanziarie, progettuali, tecniche, amministrative e l’apertura dei cantieri è avvenuta soltanto nel 2009, ma l’opera è stata completata in nove anni ed il Presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, ha presenziato al passaggio del primo veicolo, il 28 ottobre 2018.

Erano trascorsi appena otto mesi  da quando l’Assemblea del popolo aveva approvato la nuova Costituzione, che prevede l’inserimento del pensiero di Xi Jinping a fianco di quello di Mao Tse Tung, con l’obbiettivo di ridare alla Cina la centralità negli affari mondiali, il superamento della soglia di povertà (reddito inferiore a 1,5 dollari al giorno) per oltre 290 milioni di abitanti, entro il 2022, l’annullamento delle emissioni di sostanze inquinanti da  tutti i centri urbani, entro il 2030, la realizzazione della nuova Via della Seta.

L’Italia, che occupa il terzo posto come destinazione degli investimenti cinesi in Europa, è stata oggetto di particolare attenzione da parte del Presidente della Cina, che è giunto a Roma il 21 marzo 2019, accompagnato dalla First Lady, Peng Liyuan e da una numerosa delegazione di responsabili delle industrie, della cultura, del commercio, della ricerca, dell’Università, dell’economia, della finanza.

La breve permanenza nella Città Eterna è stata caratterizzata da numerosi impegni istituzionali, ed oltre l’incontro con il Presidente Sergio Mattarella, dalla firma del Memorandum per l’adesione alla “Nuova Via della Seta”, riguardante la connessione infrastrutturale tra Cina ed Europa, che segna una svolta storica per il nostro Paese.

La visita è proseguita il giorno successivo, con destinazione la città di Palermo, che è considerata il terminale per lo scacchiere del Mediterraneo occidentale, comprendente i Paesi dell’Africa settentrionale, verso il Medio Oriente.

La rotta dell’Air China, partito da Fiumicino alle 15,45, ha consentito, infatti, al Presidente Xi Jinping di osservare l’emozionante spettacolo dell’Etna, ma anche lo Stretto di Messina, che interrompe il collegamento diretto con la città di Duisburg, terminale della Via della Seta, per lo scacchiere dell’Europa settentrionale, in Germania.

Il braccio di mare che collega il Mare Jonio al Tirreno ha una larghezza massima di 17 chilometri tra Punta Pellaro, in Calabria e Capo d’Alì, in Sicilia, mentre quella minima tra le due sponde è di appena 3 chilometri, tra Cannitello e Ganzirri, dove la profondità raggiunge 72 metri, particolarmente favorevole per l’attraversamento

La discreta accoglienza riservata dalla città di Palermo, ha lasciato una favorevole impressione tra gli illustri ospiti, che hanno avuto modo di ammirare il  Palazzo Reale, la Cappella Palatina, dove il Presidente si è particolarmente soffermato su un quadro rappresentante la Casina cinese, nel Parco della Favorita, che fu acquistata da  Ferdinando IV di Borbone, rifugiatosi in Sicilia per sottrarsi all’avanzata napoleonica nel 1798, trasferita alla Corona ed  allo Stato, dopo l’Unità  d’Italia.

Durante la visita alla Torre Pisana, la rappresentazione di Antonio Tancredi Cadili, di sette anni, (il più giovane “puparo” del mondo), ha costituito un piacevole diversivo, poiché il brano dell’Opera dei Pupi ha riguardato il dialogo tra la bellissima cinesina Angelica, figlia del Re del Catai, inviata in Francia per rabbonire i Paladini cristiani ed Orlando, con le complesse vicende che l’hanno portata sulla luna.

Secondo le informazioni della Stampa locale, al momento del commiato, il Presidente Xi Jingping avrebbe informato il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana che, dopo la sua visita, “Palermo è destinata a diventare la meta di milioni di turisti cinesi, nei prossimi anni.”

Una dichiarazione importante ed attendibile, tenuto conto del sistema che regola i flussi turistici nel Paese del Dragone, destinata ad aprire nuove prospettive di collaborazione tra la Cina e l’Italia lungo la Via della Seta, come ad esempio la costruzione del ponte sullo Stretto.

La presenza in Sicilia di tecnici ed operai cinesi che hanno realizzato il Ponte Hong Kong- Macao, rappresenterebbe un importante motivo di garanzia per la realizzazione dell’infrastruttura in un periodo molto breve, non superiore a tre-cinque anni.

Infatti, le attività di avanzamento dei cantieri per il ponte sul fiume delle Perle sono avvenute ad una velocità di 6 chilometri all’anno, al fine di consentire la navigazione ed il traffico veicolare nella galleria subacquea costruita sul fondale marino.

Nel caso del collegamento sullo Stretto, i progettisti cinesi potrebbero ridurre i tempi per predisporre le severe condizioni di sicurezza e di durata dell’opera, tenendo conto dell’imponente mole di studi e ricerche, contenuti in numerose proposte esecutive, formulate da varie Società ed organizzazioni pubbliche e private nei decenni precedenti.

Il momento appare favorevole, poiché dal 1 marzo 2019 i rapporti tra la Cina e gli Stati Uniti sono peggiorati, in seguito all’applicazione della tassa del 25% su tutti i prodotti cinesi importati.

Ne è derivata una crisi che appare di lungo periodo, ma che ha già fatto sentire i suoi effetti negativi in vari paesi, compresa l’Italia, la cui soluzione appare complessa, per il numero e l’imponenza dei trattati commerciali coinvolti e che spingerà la Cina a trarre il massimo beneficio dal suo coinvolgimento diretto per lo sviluppo dei rapporti commerciali e finanziari in Europa, la Via della Seta.

Il   collegamento sullo Stretto, trova la sua giustificazione non solo nel miglioramento delle comunicazioni verso il settentrione, ma nel potenziamento della complementarietà produttiva, soprattutto nel settore della frutticoltura specializzata tra la Calabria e la Sicilia, per creare una risorsa idonea alle esigenze del mercato cinese.

La rapidità costruttiva, secondo l’esperienza acquisita per il ponte Hong Kong-Macao è tale che il disturbo alla preziosa fauna ittica, alla pesca ed alla navigabilità nello Stretto è limitata ed il ristabilimento delle condizioni di normalità si potrà verificare in maniera analoga a quanto avvenuto nel Fiume delle Perle.

Gli aspetti finanziari non sono trascurabili, ma va ricordato che nei concorsi internazionali precedenti per il ponte sullo Stretto, la Cina aveva sempre manifestato la sua adesione per il finanziamento attraverso due Società specializzate e la disponibilità, anche questa volta, dovrebbe essere adeguata, in vista dei vantaggi retraibili dalla Via della Seta.

Il problema più difficile da superare è rappresentato dall’atteggiamento negativo da parte dell’Unione Europea, ma la situazione è cambiata poiché la Cina è destinata ad assumere la funzione di catalizzatore per l’economia di molti paesi importanti, quali la Germania e la Francia, per non dire del nostro.

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Redazione Fidaf

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