Il crollo dei prezzi delle commodities

Sarà perché la Cina compra meno, sarà per il fatto che i raccolti in certi paesi sono stati abbondanti, sarà per altre, e complesse, ragioni, fatto sta che il prezzo mondiale di  molte commodities, compreso il grano, è crollato a livelli bassissimi.
Naturalmente, il grano infestato da aflatossine costa ancora meno. Ecco la ragione dell’arrivo di questa merce,  non utilizzabile ex lege, in un porto italiano.
Ma il problema di fondo di questa condizione del mercato agricolo europeo sta nella politica agricola comune, sciagurata scelta del legislatore dell’UE appoggiata dal consenso di molti, troppi politici. A lungo la CE e gli USA avevano inviato imponenti quantità di prodotti alimentari o materie prime per produrli agli Stati non allineati, ai quali appartenevano Siria, Egitto Algeria, Tunisia, Sudan, Somalia, Eritrea, Ciad, ecc., e hanno tollerato la presenza di dittatori per molti versi criticabili, forse addirittura esecrabili, quali Gheddafi e Saddam Hussein.
Chi avesse creduto si trattasse d’interventi umanitari o realizzati per consentire l’esportazione delle enormi eccedenze accumulate grazie alle politiche agricole delle due più potenti entità economiche e alimentari del pianeta, sarebbe caduto in errore. Si trattava, in realtà, di azioni di politica estera volte a mantenere nella zona d’influenza occidentale gli stati in questione, al fine di contenere l’espansionismo sovietico, che aveva le ali tarpate quando si trattava di prodotti alimentari, stante la permanente crisi produttiva dell’agricoltura Russa e Ucraina…
Ploughing up Turnips, near Slough, William Turner
Ploughing up Turnips, near Slough, William Turner

Redazione Fidaf

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