Il Crea al G7: la ricerca in agricoltura per la sfida dell’ambiente
Dall’economia circolare al cambiamento climatico, dalle nuove tendenze dell’agricoltura agli insetti, la risorsa da scoprire. Su tali temi il CREA si sta confrontando in questi giorni in occasione del G7 sull’ambiente, in corso a Bologna presso le Serre dei Giardini Margherita, Via Castiglione, 134. I ricercatori, infatti, sono a disposizione per illustrare i progetti innovativi in ambito ambientale e spiegare come la scienza intende affrontare le sfide del mondo che ci aspettano.
In tal senso è innegabile che l’approccio circolare della nuova economia si inscriva nella direzione di una strategia innovativa che coniughi la produzione agricola sostenibile con la competitività economica, supportata anche dall’adozione di nuovi approcci e tecnologie. L’obiettivo è quello di ottimizzare la gestione delle risorse agricole, nell’ottica di limitare gli sprechi, valorizzando anche gli scarti. Dal gambero della Louisiana, una specie infestante, infatti, i ricercatori del CREA hanno ottenuto per i pesci d’acquacoltura mangimi efficienti, economicamente sostenibili e con basso impatto sull’ambiente e sulle risorse. Dalle bucce e dai vinaccioli delle vinacce sono stati ricavati semilavorati (farine) utilizzabili direttamente o da cui estrarre molecole bioattive (polifenoli), antiossidanti naturali dalla proprietà nutraceutiche. Il baco da seta, in tal senso, rappresenta una vera e propria miniera: attraverso innovazioni di processo e di prodotto si ottiene una fibra di altissima qualità (utilizzata gioielli misti seta e oro, tessile di altissima gamma e prodotti biomedici) mentre i prodotti di scarto della filiera sono recuperabili e riutilizzabili in sottoprodotti (olio e proteine per l’alimentazione animale, composti per la cosmesi, imbottiture e seta rigenerata, principi attivi da utilizzare in farmacologia, biomassa per combustibile o fibra)…