Il consumo di carne nella storia

Il consumo di carne nella storia

Gli archeologi ci dicono che l’Uomo è nato omnivoro ma è diventato un carnivoro, e lo è rimasto per milioni di anni, quando nelle ultime fasi del Paleolitico (30.000 ÷ 10.000 anni a.C.), si è accresciuta la sua dipendenza dai prodotti di origine animale perché aveva come cibo soprattutto selvaggina accompagnata da frutti o radici del proprio ambiente di vita. Ciò è testimoniato dai rapporti tra gli isotopi del carbonio e dell’azoto nel collagene delle ossa e della dentina e nell’idrossiapatite dello smalto dentale di uomini di Neanderthal (c.a 24.000 anni a.C.), simili a quelli di carnivori con il 90% di carne nella dieta (Richards, 2002).

In quelle epoche l’uomo raccoglitore si procurava alimenti di origine animale con la raccolta selvatica; solo più tardi introdusse più efficaci strumenti di cattura (caccia e pesca) che, fino al Neolitico, rimasero le uniche forme di approvvigionamento di prodotti animali. Pitture  murali del 13° secolo a.C. testimoniano l’inizio della rivoluzione agricola, con la domesticazione e l’allevamento, evolutosi poi, nei secoli, dal nomadismo, al transumante, allo stanziale brado, ed oggi all’intensivo ed all’intensivo senza terra con espansione delle specie a ciclo rapido e miglior rendimento nella trasformazione degli alimenti (suini, polli, oche). Nel 9.000 a.C. il passaggio da mesolitico a neolitico avviò profonde modifiche nell’alimentazione degli ominidi dovute all’introduzione dei prodotti agricoli…
At Torre Galli Ladies in a Garden - John Singer Sargent
At Torre Galli Ladies in a Garden – John Singer Sargent

Redazione Fidaf

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